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A Le Iene sesso e pedofilia in Giappone, ma il web insorge: “Servizio vomitevole”

Un servizio di Nadia Toffa, inviata a Tokyo per documentare gli elementi pedopornografici nei fumetti e in alcuni usi e costumi giapponesi, ha sollevato dure critiche dal web: “Analisi ignorante e superficiale, con traduzioni false e distorsioni”.
A cura di Valeria Morini
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Nella nuova puntata de "Le Iene", la versione settimanale con Pif, Nadia Toffa e Geppi Cucciari, è andato in onda un servizio su alcuni aspetti controversi del Giappone. La Toffa, partita alla volta di Tokyo, ha indagato sul "confine tra manga e prostituzione", analizzando la presenza di perversioni sessuali e apparentemente pedopornografiche nella cultura nipponica.

Dai manga (fumetti) ad alto tasso erotico spesso contenenti scene di sesso tra anziani e ragazzine, al curioso caso dell'amore a pagamento a causa di una sessualità quasi inesistente nella vita comune (non esiste solo la prostituzione: in Giappone si paga anche per passare del tempo con delle ragazze, avere da loro abbracci o semplicemente restare a fissarsi negli occhi per alcuni minuti) fino a fenomeni come le "idol" (band pop formate da preadolescenti), i video soft porno o addirittura le bambole gonfiabili per giochi sessuali con le fattezze da bambine.

"Si risponde a una serie di fantasie sessuali esistenti o si rischia di scatenare impulsi pedofili?": questo il dubbio instillato da Nadia Toffa, che ha spiegato come molti manga a contenuto hard siano oggi proibiti in molti Paesi.

"Traduzioni sbagliate, hanno distorto metà delle cose"

Il pubblico, però, non ha apprezzato il servizio, a quanto si legge dalle tantissime critiche piovute su Twitter. Secondo molti fan della cultura giapponese (davvero complessa e stratificata, anche solo per quanto riguarda il mondo dei manga, suddiviso in diversi generi), l'analisi de "Le Iene" è altamente superficiale e denigratoria.

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