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Zelig 2011: il pubblico italiano si inchina al mimo Simone Barbato, video

Simone Barbato è il mimo di Zelig, che ha regalato ieri agli spettatori una fantastica esibizione, tra realismo e abilità scenica.
A cura di Marianna D Onghia
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Zelig ha vinto la serata di ieri con 6 milioni di telespettatori, battendo Carlo Conti e la sua Eredità con i campioni del quiz.

Appena Cortellesi e Bisio avranno letto i dati d'ascolto avranno alzato le braccia, scuotendole per esultare della vittoria, ma c'è qualcuno nel cast dei loro comici che renderebbe meglio l'idea, cioè il mimo Simone Barbato, amato dal pubblico quanto gli Emo di Zelig.

Preferito da  Claudio Bisio per le sue scelte bizzarre e sintetiche, ma efficaci, Barbato si è esibito ieri in una serie di figure mimate alquanto strane, rese, però, in maniera fantasticamente reale.

Il grande comico entra serio e composto, imperturbato dalle provocazioni dei due conduttori. Ecco che porge i foglietti indicanti le sue esibizioni: non ha bisogno di parole, tutto è fatto con gestualità ed espressioni facciali.

Mimerà, per primo, il baco da seta: facile questo! Si atteggia ad emulare l'elemento naturale, ma si sta solo scaldando per le sue successive performance: ecco che arriva la volta della coda del gatto, mimata con movimenti fluidi e una riproduzione perfetta della componente felina.

Immaginate di vedere un taglia-unghie umano? Barbato trasforma le vostre  bizzarre fantasie in realtà. "E' un grande osservatore" dice, trionfalmente, la Cortellesi e la capacità di questo mimo è proprio quella di riprodurre ciò che vede in maniera rispondente al vero, segno appunto di arguta osservazione e di una gestualità ed espressività che ben si presta a questo mestiere.

Barbato, questo Natale, si è impegnato a fissare in testa l'immagine del fabbro del presepe e la propone dinanzi al pubblico di Zelig, attonito e divertito perchè rivede nell'artista quella simpatica figurina dai movimenti un pò bloccati, che allieta la natività. Bisio, notando che il mimo si scompone poco e niente e non mostra segni di emozione, stanchezza o altro, fà un riferimento ironico a comici che in televisione sudano, si scompongono, arrivano a cavallo… Benigni a Sanremo, per esempio! Quella del capo comico è una battuta, ma allo stesso tempo una valorizzazione del suo cavallo di battaglia Barbato, che porta ogni venerdì, sul palco, un'arte poco conosciuta, ma ingegnosa, una branca della recitazione che richiede persone di talento, capaci, dalla mimica efficace ed espressiva e dotate di spirito d'osservazione e creatività, che divorano aspetti semplici della realtà e li mettono in scena.

Il clou dell'esibizione, il momento più bello che il mimo ha regalato agli spettatori, ieri sera, è stata la figura della candela, dapprima accesa e che, pian piano, si scioglie, lasciando il posto alla cera: una sequenza particolareggiata, scandita dalle fasi di vita del cero fino alla sua fine, una rappresentazione sublime! Applausi per Barbato, al quale umilmente ci inchiniamo, perchè è l'unico gesto all'altezza del mimo di Zelig.

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