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Yvonne Sciò regista di Seven Women: “Racconto da Rula Jebreal a Fran Drescher de La Tata”

Dall’8 marzo su RaiPlay sarà disponibile “Seven Women” un documentario firmato da Yvonne Sciò, per la seconda volta dietro la macchina da presa, che racconta la vita di sette volti noti della cultura e dello spettacolo italiano ed internazionale. Da Rula Jebreal a Rosita Missoni a Fran Drescher, un viaggio attraverso le donne che hanno cambiato l’immaginario comune semplicemente attraverso le loro vite.
A cura di Ilaria Costabile
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"Seven Women" è il nome del documentario firmato da Yvonne Sciò che andrà in onda su Rai Storia sabato 7 marzo e a partire dall'8 marzo, giorno in cui sul calendario si festeggia la donna, sarà disponibile su RaiPlay. Si tratta di un racconto attraverso la vita di sette donne, diverse le une dalle altre per esperienze e eppure accomunate da coraggio e passione. Un docufilm che vede per la seconda volta dietro la macchina da presa l'attrice, che aveva già raccontato la storia di una donna in "Roxanne Lowitt Magic Moments" descrivendo la vita della fotografa che fu il cuore dell'iconico Studio 54. Ancora una volta, quindi, saranno le donne ad essere protagoniste.

Yvonne Sciò racconta il suo documentario

In una lunga intervista all'Ansa, Yvonne Sciò racconta cosa l'abbia spinta a parlare di donne così diverse tra loro ma che, in qualche modo, hanno lasciato un segno, seppure inconsapevole, nell'immaginario comune. Dopo anni in cui la figura della donna si è trovata a dover combattere contro stereotipi e l'aumentare della violenza, passando per movimenti di stampo femminista, anche il cinema e la televisione devono puntare a delineare la figura di donne forti, sentimento alimentato dopo la nascita di sua figlia, come racconta l'ex ragazza di Non è la Rai:

Di strada ne abbiamo fatta e il vento del Metoo è stato importante.  Ora è tempo di metterlo a frutto. Ci vuole azione. Non è più possibile vedere più quelle foto dei potenti del mondo tutte al maschile. Per lei mi sono fermata.  Le donne lo sanno: all'inizio devi pensare a tutto. Ti sembra di non avere più tempo per niente. Poi, quando ho cominciato a riaffacciarmi sul lavoro mi arrivavano solo offerte molto simili fra loro, reality o ruoli da donna oggetto. Io, però, ero cambiata, non mi ci rivedevo più. Guardavo la mia bambina e pensavo che avrei voluto lasciarle qualcosa. Soprattutto, volevo essere io a decidere. E mi sono quasi sfidata, debuttando da regista. È strano ma le persone ti guardano con più rispetto quando dici che fai la regista.

Le donne di Seven Women

"Seven Women" parla, quindi, di sette donne come si intuisce dal titolo, che hanno combattuto per la loro indipendenza e la loro libertà. Yvonne Sciò lo definisce un "racconto sottovoce" di donne che hanno ridefinito l'immaginario comune. Ci sarà un ritratto della giornalista palestinese Rula Jebreal, reduce dall'esperienza di Sanremo, che porta con sé una storia di sofferenza e sacrifici; si tratteggerà la figura di Rosita Missoni, che insieme al marito Ottavio, fondò il celebre marchio di abbigliamento e che l'attrice confessa di aver conosciuto quando era una ragazzina. Non lontana dalla moda, è Patricia Field costumista della serie "Sex and The City" e del film "Il diavolo veste Prada", una carrellata di colori, stile e stravaganza che ha incantato chiunque si sia imbattuto in questi due cult della tv e del cinema americano. Una delle protagoniste sarà anche Bethann Hardison, prima modella al mondo nera che è posi diventata attivista per i diritti degli afroamericani. Anche l'arte viene raccontata da due esponenti come Susanne Bartsch e Alba Clemente. Infine, un grande volto della tv come la protagonista della sit-com "La Tata", Fran Drescher ed è proprio su di lei che si sofferma qualche istante in più, rimarcando la sua battaglia contro il cancro e la sua determinazione:

Ci siamo conosciute proprio quando giravamo insieme La tata. Da parrucchiera nel Queens è riuscita ad arrivare al cinema e alla tv. Mi ha sempre ripetuto: ‘se vuoi fare una cosa devi combattere'. E quell'insegnamento mi è rimasto nella testa. Anche quando per il primo documentario nessuno mi dava retta. Sono andata avanti per la mia strada. Main realtà tutte queste donne, in qualche modo, hanno segnato la mia vita. Da ognuno ho imparato qualcosa. Spesso mi chiedono: ma perché non appari nei tuoi documentari? In realtà sono un po' pezzi di me, anche se non mi vedete

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