Wanda Nara replica a Maxi Lopez: “Io e i miei figli non siamo nel cuore della pandemia”
Dopo tanto silenzio finalmente Wanda Nara risponde alle accuse del suo ex marito Maxi Lopez, che le ha contestato il fatto di aver portato i suoi figli in Italia, o meglio nel cuore della pandemia, da Parigi dove si trovavano fino a qualche settimana fa. L'opinionista del Grande Fratello Vip, per la prima volta ha deciso di replicare sul settimanale Chi, dove ha spiegato le ragioni del suo spostamento.
La replica a Maxi Lopez
La showgirl argentina, che finora aveva evitato di rispondere alle accuse rivoltegli da Maxi Lopez, ha voluto spiegare pubblicamente che si è trattato di illazioni, dal momento che il calciatore conosce perfettamente il paesino vicino Como in cui abitano i suoi bambini, come spiega al settimanale:
Il mio ex Maxi Lopez mi ha accusato di aver portato i bambini da Parigi, dove si trovavano, in Italia, nel cuore della pandemia. Ma Maxi sa benissimo dove abitiamo: io non sto a Como, ma in un paesino vicino Como dove ci sono pochissimi casi. E qui c’è la mia casa, la mia, mentre a Parigi dovevo lasciare quella in affitto, scadeva il contratto. Inoltre noi abbiamo deciso di rientrare consultandoci con il pediatra, un medico in prima linea con cui parlo tutti i giorni.
Wanda Nara si senta a casa in Italia
Ad avvalorare la scelta di partire da Parigi ci sarebbe anche un sentimento di appartenenza all'Italia. L'argentina, infatti, ha dichiarato alla rivista diretta da Alfonso Signorini che, ormai, si sente accolta e a casa nel nostro Paese, dicendo che in Argentina non si sarebbe sentita al sicuro, e rimproverando a Maxi Lopez di non aver compreso la sua premura da madre:
Da Parigi, tutti i giocatori sono ripartiti per i loro Paesi.E noi ormai siamo italiani, se mi succede qualcosa preferisco che mi succeda qui, a casa mia. Il mio Paese è l’Italia, che mi ha dato e ci ha dato tutte le cose belle che abbiamo, per questo voglio stare qui. Potevo anche prendere un volo privato per tornare in Argentina, invece abbiamo preso due macchine da Parigi, la mia e quella di Mauro, abbiamo diviso i bambini e abbiamo fatto 750 chilometri, nove ore e mezzo di viaggio, cantando mille milioni di canzoni senza mai fermarci. Era più rischioso andare in Argentina. Maxi, invece di essere felice per le mie attenzioni di madre.