“Voglio prendere l’HIV”, a Le Iene la vicenda dei siti di incontri per contrarre l’AIDS
Nadia Toffa mostra a Le Iene un caso piuttosto assurdo, che fa luce sul virus dell'Hiv e di come, rispetto al terrore assoluto nei confronti della malattia nei decenni scorsi, oggi sia diventato qualcosa di sostanzialmente sopportabile, per il quale non si muoia più. Purtroppo però, il risvolto negativo della medaglia è la scoperta, da parte dell'inviata de Le Iene, di blog e siti dove persone, in questo caso omosessuali, non affette dal virus e dunque negative, decidono di programmare appuntamenti con sconosciuti positivi per contrarre il virus.
L'escamotage per scoprire il perché è sempre quello della telecamera nascosta. I complici della Toffa incontrano varie persone positive, che fanno emergere aspetti assolutamente inattesi della questione. L'Hiv, essendo oramai un virus col quale di fatto si può convivere, è divenuto molto più tollerato, a differenza di altri virus come l'epatite e la sifilide. Questo grado di tolleranza fa sì che molte persone, pur di godersi il piacere di fare sesso senza protezione, anche con perfetti sconosciuti, decidano di programmare questi incontri per farsi contagiare. La prima persone incontrata, nonostante l'idea malsana di fondo di accettare di contagiare qualcuno, sembra piuttoso coscienzioso, mette il complice della Toffa in guardia rispetto agli eventuali pericoli, le conseguenze inaspettate e tutto ciò che non si potrebbe immaginare rispetto agli effetti del contrarre il virus. Gli altri, al contrario, sembrano decisamente più disinteressati ed irresponsabili rispetto all'idea di trasmettere il virus ad uno sconosciuto.
Perché contrarre l'HIV?
Le ragioni principali, essenzialmente malsane, per le quali queste persone decidono di trasmettere o contrarre il virus (che si può trasmettere esclusivamente tramite rapporti sessuali) sono principalmente di due tipi: poter fare sesso con altri uomini senza alcuna protezione, consci di non correre rischi; sapere che si stia "sicuri" e non si corrano rischi, quasi come si entrasse a far parte di un club esclusivo. Naturalmente Nadia Toffa fa in modo da incontrare personlmente alcune di queste persone, facendo capir loro che è un atteggiamento sbagliato e che, così facendo, si tende ad aggravare ancora di più l'azione dello Stato, che prova a promuovere campagna in favore dell'uso del preservativo. Perché in sostanza, nei rapporti sessuali, etero o omo, con persone sconosciute, l'unico modo per stare sicuri è quello di proteggersi.