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La vera storia di Sissi, i figli avuti con Franz e l’attentato in cui è morta l’imperatrice d’Austria

L’ultima puntata della serie di Canale5 Sissi, va in onda martedì 11 gennaio alle ore 21:25. Gli spettatori avranno modo di assistere al finale di stagione della fiction tedesca sull’intensa e tormentata vita di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach. Ripercorriamo la sua storia dal matrimonio con Franz Joseph alla morte per mano dell’anarchico Luigi Lucheni.
A cura di Daniela Seclì
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Sissi e Franz Joseph
Sissi e Franz Joseph

Martedì 11 gennaio, alle ore 21:25, Canale5 trasmetterà l'ultima delle tre puntate della serie Sissi. Gli spettatori, seppure con un racconto fortemente romanzato, stanno rivivendo alcune tappe della vita intensa quanto tormentata dell'imperatrice d'Austria. La figura di Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach è entrata nell'immaginario comune anche grazie ai film diretti da Ernst Marischka, con Romy Schneider. Nella miniserie di Canale5, invece, sono gli attori Dominique Devenport e Jannik Schümann a interpretare Sissi e Franz. Approfondiamo la vicenda umana della vera Principessa Sissi, dal matrimonio con l'imperatore Franz Joseph fino alla morte avvenuta nel 1898 a Ginevra per mano dell'anarchico Luigi Lucheni, che la pugnalò.

Il matrimonio tra Sissi e Franz Joseph

Ludovica di Baviera – madre di Sissi – e la sorella, l'arciduchessa Sofia iniziarono una trattativa per dare in sposa Elena, figlia di Ludovica, a Franz Joseph, figlio di Sofia. Durante il primo incontro dei due, Ludovica decise di portare con sé Elisabetta, che stava affrontando un periodo di grande tristezza. Franz rimase profondamente colpito da Sissi e il giorno seguente, comunicò alla madre di non essere interessato a Elena, ma alla sorella minore. Elisabetta diede il consenso alle nozze e da allora, non solo si mostrò in pubblico con Franz Joseph ma si sottopose a estenuanti lezioni per accrescere la sua cultura e colmare le lacune. Le nozze furono celebrate il 24 aprile 1854.

Sissi ha avuto quattro figli, il dolore per la perdita di Sofia e Rodolfo

Durante l'infanzia, Sissi aveva trascorso tanto tempo in mezzo alla natura, era stata educata a prestare aiuto a chi viveva ai margini della società e ad amare le cose semplici. Dopo il matrimonio, lontana dai suoi affetti e al cospetto delle rigide regole della corte di Vienna, si ammalò. Spesso aveva la febbre alta ed era tormentata da stati d'ansia. Intanto, l'arciduchessa Sofia provava a renderla una perfetta imperatrice. La sua rigidità portò Elisabetta a detestarla.

Il 5 marzo 1855 nacque Sofia, la primogenita. L'anno successivo, a luglio, nacque Gisella. La nonna volle occuparsi di allevare entrambe e ciò acuì l'astio tra lei e Sissi, che approfittava dei viaggi di Stato per tentare di portare il marito Franz Joseph dalla sua parte. Il 19 maggio 1957, la piccola Sofia si ammalò e morì. Elisabetta aveva insistito perché la bambina potesse seguirla in un viaggio in Ungheria durante il quale poi la piccola si ammalò, così l'imperatrice si convinse di essere stata responsabile della sua morte. Affidò Gisella all'arciduchessa Sofia e per lungo tempo non si mostrò in pubblico, si chiuse nella sua sofferenza e smise di mangiare.

Il 21 agosto 1958 nacque Rodolfo, l'erede al trono. Sissi non potè godersi la gioia della maternità perché il suo stato di salute continuò a essere precario. Anche il rapporto con il marito vacillava a causa della continua intromissione della suocera. Solo quando viaggiava, l'imperatrice riusciva a ritrovare un po' di serenità. In particolare, si innamorò della Grecia. Nel 1868, nacque la sua ultima figlia, Maria Valeria. Nel 1889 l'ennesima tragedia. Rodolfo, erede al trono, si suicidò. Venne ritrovato morto con l'amante Maria Vetsera.

L'attentato, così è morta Sissi

Con la morte di Rodolfo, l'equilibrio interiore di Sissi si fece sempre più fragile. Dal giorno del suicidio del figlio, Elisabetta non cessò mai di vestire di nero. Smise di coltivare l'amore per la poesia. Non festeggiò più il Natale, festa che adorava sin da bambina. Nel 1898, l'imperatrice decise di recarsi a Ginevra. Non si trattava di uno dei classici viaggi di Stato. Stavolta Sissi, tentò di fare tutto in gran segreto. Arrivò a Ginevra in incognito. Si concesse una passeggiata sul lungolago con il viso coperto dalla veletta e da un ombrellino. L'anarchico Luigi Lucheni aveva appreso della sua presenza, così si avventò su di lei con una lima e la pugnalò al petto, causandone la morte. Si concluse così la vita dell'imperatrice e la sua vana ricerca della felicità.

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