Viola Davis commuove agli Emmy, è la prima afroamericana a vincere da protagonista (VIDEO)
L'edizione 2015 degli Emmy Awards è stata all'insegna del trionfo di "Il Trono di Spade" (che ha portato a casa ben 12 statuette tra cui quella come miglior drama; mai nessuna serie aveva vinto tanto) e della commedia politicamente scorretta, dalla satira feroce di "Veep" all'universo transgender raccontato in "Transparent". Questo è stato però anche l'anno della rivincita della comunità afroamericana, che ha festeggiato la prima attrice nera della storia vincitrice del premio come miglior protagonista: la statuetta è andata a Viola Davis, per "Le regole del delitto perfetto". Una soddisfazione eclatante, considerato anche che la serie in questione è prodotta da Shonda Rhimes ("Grey's Anatomy"), una delle poche donne di colore a ricoprire un ruolo di potere nell'entertainment Usa. La ciliegina sulla torta è stata la vittoria parallela di Uzo Aduba, anche lei afroamericana, come miglior non protagonista per "The Orange Is the New Black".
Per questo, al di là della gioia di George R.R. Martin e dei suoi fan o l'esultanza di Jon Hamm che ha letteralmente strisciato sul palco per ritirare finalmente l'Emmy come protagonista di "Mad Men", il momento che resterà maggiormente scolpito nella storia è proprio il discorso di ringraziamento della Davis:
Nella mia mente vedo una linea, e dietro quella linea prati verdi e bellissimi fiori e splendide donne bianche che mi tendono le braccia perché superi quella linea. Ma semplicemente non riesco a farlo. Sono le parole di Harriet Tubman nell'800 (celebre abolizionista e attivista di colore, che la Davis interpreterà in un biopic per la HBC, ndr). E lasciate che vi dica una cosa: l’unica cosa che separa le donne di colore da tutte le altre sono le opportunità. Non si può vincere un Emmy per ruoli che, semplicemente, non esistono. Ma ora ci sono autori fantastici come Ben Sherwood, Paul Lee, Peter Nowalk, Shonda Rhimes, persone che hanno ridefinito che cosa significa essere belle, sexy, cosa significa essere una donna di potere, essere neri. E voglio dire alle Taraji P. Henson, alle Kerry Washington, alle Halle Berry, alle Nicole Beharie, alle Beni Meagan, alle Gabrielle Union: grazie per averci portato oltre quella linea.
Le reazioni delle star afroamericane (e non)
Non sono tardate le reazioni delle star, che hanno applaudito a quella che ha il sapore di una vittoria storica. Dalla comunità afroamericana arrivano i complimenti della collega Kerry Washington (anche lei protagonista di una serie della Rhimes, "Scandal"), che, seduta tra il pubblico alla cerimonia, non ha trattenuto le lacrime e poco dopo su Twitter ha scritto "Amen!!!! Il miglior discorso della serata".
Immancabile il commento di Oprah Winfrey: "Wow Wow! Un altro momento che mi rende orgogliosa di essere donna. Grazie Viola Davis. Non sarebbe mai accaduto senza di te, cara Shonda. Grazie per aver spalancato la porta e averla tenuta abbastanza aperta per permettere a Viola Davis di entrare".
Da sempre sostenitrice dei diritti delle donne, Ellen DeGeneres ha commentato: "Viola Davis, sei spettacolare". Per l'orgoglio "black", per tutte le minoranze, per il mondo femminile, è stata una serata epocale.