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Vincenzo Mollica: “Non vedo niente, ma non ho mai perso la speranza”

Vincenzo Mollica, giornalista Rai tra i più famosi in Italia tanto da essere celebrato a Sanremo, conduttore e scrittore, si racconta a RTL 102.5. “Non vedo una minchia di niente a qualsiasi distanza. Ma non ho ancora perso la speranza”, scherza sulle sue condizioni di salute e poi ripercorre le interviste più belle della sua carriera.
A cura di Stefania Rocco
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Giornalista Rai tra i più conosciuti in Italia, tanto da essere celebrato a Sanremo dopo essere andato in pensione, scrittore, conduttore, disegnatore e tantissimo altro, Vincenzo Mollica è uno dei simboli della Raisimboli della Rai. “Sto come un apprendista pensionato, che deve studiare per portare a casa una nuova fase della vita”, racconta descrivendo la nuova dimensione in cui si è calato, “Mi guida la curiosità, quella non l'ho mai persa. Certo, come apprendista pensionato però cerco di evitare tutti i giovanilismi della vita, di restare ancorato alla mia età. Per il resto, mi sveglio e porto con me i tre amici che mi accompagnano: diabete, glaucoma e Parkinson. Cerco di andarci d’accordo, sono il buono, il brutto e il cattivo, a seconda delle giornate. Ma si va avanti, si cammina”. Le sue giornate, non più scandite dal lavoro che l’ha contraddistinto per anni, sono diverse ma ancora ricche di attività che tengono in allenamento la sua mente da curioso:

Continuo a fare quello che facevo da ragazzo: cinema, fumetti, musica, letteratura. E continuo a seguire le passioni che ho portato avanti al Tg1 in quarant’anni. Ma sono anche su Instagram, ho un sito tutto mio in cui dialogo con chi mi segue. Vado avanti con la mia quotidianità, cercando di non caricarla di stress. C’è sempre un momento in cui lo stress non è più necessario. È arrivato quel momento, e per fortuna aggiungo.

Vincenzo Mollica
Vincenzo Mollica

“L’intervista con Benigni sulle spalle e Fellini che avvicinava al sapere”

Tantissime le interviste da lui magistralmente condotte negli anni. Una, indimenticabile, fu registrata con Roberto Benigni sulle spalle: “Come dimenticarlo, è successo all'improvviso, come sempre con Roberto. Non c’è mai niente di costruito, nasce tutto lì. Eravamo in un albergo, andiamo sul terrazzo, lui mi guarda e si aggrappa alla mia schiena. Poi comincia l’intervista. L'operatore registra e va in onda tutto, senza un taglio. Non so se è stata l'intervista migliore”. Difficile scegliere l’intervista migliore:

Sono tante. La persona che mi ha regalato di più è stata Federico Fellini. Lui, come altri, fa parte di quelle persone che ti fanno avvicinare al sapere, che ti fanno capire meglio la vita e come affrontarla, come starci dentro con curiosità, con passione, ogni giorno.

L’ologramma di Vincenzo Mollica a Sanremo

Quarant’anni a Sanremo. Un record per Mollica. Sarebbero 39, ma quest’anno si è aggiunto alla lista di quelli che lo hanno preceduto grazie a uno stratagemma: “In realtà quaranta, se ci metti che quest’anno sono diventato un ologramma. Quindi trentanove in carne ed ossa, mettiamola così”.

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