Veronica Pivetti: “Ho avuto sei anni di depressione, non bisogna vergognarsene”
Veronica Pivetti è stata protagonista della puntata di Domenica In del 19 gennaio. L'attrice, conduttrice e doppiatrice (al ritorno con Amore criminale in onda su Rai3) ha parlato del difficile periodo che tempo fa l'ha portata temporaneamente lontana dalla televisione: ha sofferto di depressione, da cui è uscita grazie a un percorso riabilitativo.
Ho avuto una depressione bella tosta per 6 anni, da cui è uscito un libro comico. Era un problema lasciato alle spalle, ma un bagaglio. La depressione colpisce tante persone, è molto ‘democratica'. Quasi sempre viene sottovalutata ma, datemi retta, se ne può uscire. La cosa più sbagliata è vergognarsene, non bisogna nascondersi. Siamo tutti imperfetti e tutti possiamo attraversare un momento di grande difficoltà. Io in quel momento ero un grande difficoltà. La depressione non è uno stato d'animo, è una malattia e va curata, bisogna prendere le medicine, andare dallo psichiatra se necessario. Io ho fatto tutte queste cose.
Veronica Pivetti e l'importanza dell'aiuto medico nella depressione
"Io ne sono uscita dopo un percorso molto difficile", ha continuato la Pivetti, che ha posto l'accento sulla necessità di accettare l'aiuto medico e ha rivolto un appello a chi soffre della stessa malattia, "Preparatevi, da molte persone non verrete capiti. Il depresso è considerato una persona molto pesante, bisogna avere persone che ti vogliano molto bene e che ti sopportino così. E non è facile. Il passo determinante è decidere di farsi aiutare. Devono aiutarti fuori dalla famiglia. In famiglia ti devono tollerare e voler bene, ma è determinante l'aiuto dei medici".
Il ricordo di Sanremo e Vianello
L'intervista si è concentrata anche sulla carriera di Veronica Pivetti e sul romanzo erotico da lei appena pubblicato, "Per sole donne". A un mese dalla partenza del Festival di Sanremo 2020, non poteva mancare un ricordo sulla sua personale esperienza all'Ariston. Condusse l'edizione 1998 con Raimondo Vianello ed Eva Herzigová: "Con Raimondo ho fatto il Sanremo più bello, è stato un padrone di casa strepitoso. Un secondo prima di salire sul palco il primo giorno mi sono detta: ‘Perché non ho aperto una cartoleria?'. Ho avuto il terrore puro, una paura terribile. Sulla scala stavo per ammazzarmi (rischiando la caduta, ndr). Tutti a dire ‘bella trovata', ma io stavo davvero per rompermi il malleolo! Per me è stato un divertimento assoluto e costruttivo. Un bilancio della mia carriera? Penso che i bilanci si facciano sulla vita intera. Sono convinta che possano ancora arrivare occasioni strepitose, certo devi lavorare come un pazzo. Dopo i 50 anni inizia una nuova vita".