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“Venduto del servizio pubblico” Bruno Vespa contestato [VIDEO]

Il conduttore è stato insultato davanti al teatro Valle da un gruppetto di spettatori dello spettacolo serale. Il video riprende i momenti concitati della contestazione.
A cura di Marianna D Onghia
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Bruno Vespa contestato presso il teatro Valle

Neanche Bruno Vespa è sfuggito al clima di ribellione del Teatro Valle di Roma, occupato da giugno di quest’anno affinchè la struttura non sia chiusa, ma resa pubblica e aperta ai lavoratori dello spettacolo, che vivono anch’essi sulla loro pelle la crisi, relativa al settore di appartenenza. Il concetto quindi di “pubblico” sta molto a cuore a coloro che da mesi occupano il famoso teatro capitolino per evitarne la chiusura e la probabile violazione di tale concetto quale appunto la res publica ha animato i bollenti spiriti degli spettatori del teatro, lanciatisi in insulti ripetuti alla volta del conduttore di Porta a Porta, Bruno Vespa, lì di passaggio.

La contestazione a Bruno Vespa

Il fatto risale allo scorso sabato sera: alle 20:30 circa, il popolare conduttore passava presso il presidio del teatro Valle per raggiungere un ristorante di poco distante, dove attendevano lui e la moglie. Una trentina di persone lì presenti, capeggiate da più coraggiosi “ultras”, avrebbero cominciato a ricoprire di insulti il conduttore circa la sua posizione lavorativa in Rai e la sua “amicizia” con il Presidente del Consiglio, Berlusconi.

“ Venduto, la Rai è servizio pubblico! ”
i contestatori di Vespa
“Venduto: la Rai è un servizio pubblico”, la frase chiave della contestazione, conclusasi poi con un coro di “ Venduto” a sottolineare il concetto del pensiero dei protestanti, come potete vedere nel video. Proprio il contributo filmato sarebbe stato pubblicato in rete poco dopo l’avvenimento,dagli autori stessi dell'episodio.  La contestazione, oltre che incontrare opinioni discordanti o favorevoli,  accende comunque i riflettori sull’occupazione del  Valle, una voce che ad oggi sembra non aver trovato pieno ascolto o realizzazione e che in sé racchiude il grido di un intero gruppo di lavoro, quello del mondo dello spettacolo.

La versione del conduttore di Porta a Porta

Per quanto riguarda Bruno Vespa, il conduttore avrebbe chiarito la questione scandendo i passaggi precedenti alla registrazione del video. Prima dei 0:54 secondi, Vespa sarebbe stato avvicinato da alcuni contestatori, che lo avrebbero insultato alle spalle, spingendo il conduttore a chiedere il perchè di tale avversione, senza ottenere apertura al dialogo dagli autori degli insulti, a detta del giornalista. La signora Vespa, inoltre, avrebbe distribuito ai contestatori suoi biglietti da visita del Ministero della Giustizia, invitando i su citati a recarsi da lei per un dibattito. Inoltre, il conduttore di Porta a Porta, nelle sue dichiarazioni in merito alla contestazione, avrebbe anche parlato del suo rapporto con il premier, toccando il nocciolo della questione senza giri di parole:

Ho chiarito che io non gli devo niente (a Berlusconi) e anzi sono io che ogni anno gli do una discreta paghetta con i miei libri come editore di Mondadori

Vespa si discosta quindi dall'appellativo di venduto, in uno stravolgimento di soggetto-oggetto alquanto intelligente: in ogni caso, la contestazione e le parole rivolte al conduttore da parte di un gruppetto di improvvisati indignati,restano.

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