Vendeva film assicurando l’uscita su Netflix, arrestato l’attore Zach Avery
Zach Avery, l'attore delle serie tv "Feign" e "Shifter", ma anche dei celebri thriller "Hell is Where Home Is", "Curvature" e del film di guerra "Fury" con Brad Pitt, è stato arrestato per il suo legame diretto a una organizzazione che su Hollywood truffava artisti e persone comuni. L'arcinoto "schema Ponzi", il modello economico truffaldino che promette grandi guadagni ma che in realtà è una truffa clamorosa. Come quella organizzata dall'attore che ha defraudato gli investitori di un totale di quasi 300 milioni di euro.
Le accuse
Zach Avery è accusato di aver fatto entrare finanziamenti alla sua società di distribuzione cinematografica – la 1inMM Capital LLC – millantando accordi di licenza con Netflix, HBO e altre piattaforme streaming. Zach Avery ha fatto entrare un capitale pari a quasi 300 milioni di euro traendo esclusivamente vantaggi personali e per effettuare ritorni di pagamento agli investitori precedenti, mettendo in moto un classico stile Ponzi. L'attore aveva fondato la società nel 2013 con l'intenzione di distribuire i film in lingua inglese sul mercato latinoamericano delle piattaforme. A tutti gli investitori inviava relazioni annuali – insieme a bottiglie di Johnny Walker in regalo – dove dava conto della distribuzione e di tutti i rendiconti: "Abbiamo distribuito con successo 49 film". Non era vero. L'attore aveva anche mostrato una finta corrispondenza tra lui e i principali delegati delle società a cui faceva riferimento, da Netflix a HBO.
Lo Schema Ponzi
Quando si parla di "schema Ponzi" si fa riferimento al truffatore che la prima volta mise a sistema questo tipo di truffa, Charles Ponzi nel 1920. Si distinguono quattro fasi: una prima fase in cui viene illustrato al potenziale cliente un investimento con rendimenti superiori alla media in tempi brevi. Una seconda fase in cui viene subito restituita una parte della somma investita come profitto, facendo così credere che tutto funzioni regolarmente. La terza fase in cui nuovi clienti entrano, formando così una piramide che garantisce gli interessi ai clienti entrati in prima fase. Lo schema è destinato al collasso nella quarta e ultima fase, cioè quando i rimborsi superano i versamenti.