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Valeria Parrella migliore in campo al Premio Strega: “Vuole parlare con Augias di MeToo? Auguri!”

Le parole di Valeria Parrella rivelano una drammatica e radicata consuetudine quando il conduttore, Giorgio Zanchini, anticipa un intervento di Corrado Augias per parlare della “condizione femminile” e del movimento MeToo: “E lei di condizione femminile ne vuole parlare con Augias? Auguri”. E poi il silenzio, eterno quanto può essere eterno l’imbarazzo.
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"E lei di condizione femminile ne vuole parlare con Augias? Auguri". E poi il silenzio, eterno quanto può essere eterno l'imbarazzo. Sono state le parole di Valeria Parrella a creare quel silenzio rivelatore di una drammatica consuetudine. Ma cosa è successo ieri sera al Premio Strega 2020? Per quelli che si sono persi la scena, riassumo quello che è avvenuto in diretta in seconda serata su Rai3 davanti a quasi 400mila spettatori. Giorgio Zanchini, bravissimo giornalista e storica voce di Radio Anch'io, ieri nelle vesti di conduttore, è costretto a terminare la conversazione con Valeria Parrella per lasciare posto all'ennesimo intervento della serata di Corrado Augias.

Qui, l'infortunio. Purtroppo, gli autori di Zanchini scelgono il collegamento peggiore possibile per giustificare il passaggio da "Almarina", il libro della scrittrice classificatosi terzo in graduatoria, all'intervento di Corrado Augias: la "condizione femminile". I tratti dell'universo femminile oggi, come sottolinea lo stesso Zanchini, sono delineati proprio nel romanzo di Valeria Parrella:

Due personaggi femminili, quelli di Elisabetta e di Almarina che hanno una serie di caratteristiche, non mi avventuro nella definizione di queste caratteristiche, però credo che coagulino un pezzo della condizione femminile di questo millennio. E lo dico perché con Corrado Augias adesso proveremo a ragionare su un argomento sul quale Valeria Parrella potrebbe tenerci per tutta la sera, e cioè su cosa è cambiato con il MeToo.

Valeria Parrella centra il punto e con la sua inflessione dialettale, un arcobaleno che illumina e tornisce le parole, sorride: "È lei ne vuole parlare con Augias? Auguri". Giorgio Zanchini si rende conto della difficoltà e trova un modo per uscire: "Ha ragione, che ci fanno due uomini non giovanissimi a parlare di MeToo, ma ne parleremo presto nuovamente io e lei". Quando Corrado Augias rientra in scena, dopo un breve video, sbotta:

Ha ragione (Valeria Parrella, ndr), ma mica tanto. Che diritto hanno allora due persone che si occupano di libri di parlare dei minatori del Sulcis? Io non sono una donna, evidentemente, però la condizione femminile mi interessa molto. C'è un romanzo che lo ha fatto bene, ho pensato a "Il racconto dell'ancella" di Margaret Atwood.

Se provassimo a friggere l'aria riusciremo certamente a trovare una consistenza maggiore delle sue convinzioni ammuffite e retoriche. Dunque, per questo, Valeria Parrella non ha vinto il Premio Strega 2020 ma ha in un certo senso vinto quel premio che viene assegnato al migliore in campo negli sport di squadra, manco a dirlo noto come ‘uomo partita'. A Napoli c'è un modo di dire fantastico, che trovo provocatoriamente perfetto per l'occasione. "Sò cchiù omme e te" potrebbe dirlo una donna che stravolge le granitiche certezze degli uomini, umiliandoli e dando dimostrazione di forza e coraggio superiori. Per questi uomini, non c'è offesa peggiore.

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