Valentino Rossi: “La mia prof disse che non avrei mai fatto i soldi con le moto”
Alla vigilia dei 40 anni, che festeggerà il 16 febbraio, Valentino Rossi ha scatenato il pubblico di Rai1 come ospite a Che tempo che fa. Il campione di motociclismo ha raccontato la sua carriera, dalla passione per le due ruote nata quando era ancora un bambino, fino ai 9 mondiali vinti e all'attività di coach per nuove leve nella sua motoscuola di Tavullia. Simpatico l'aneddoto sugli anni della scuola:
Tutto è cominciato con un'apecar, che mi hanno preso quando avevo 15 anni. Perché andavo a scuola in motorino, ma la mattina faceva freddo. E arrivavo sempre in ritardo, la scuola iniziava malissimo! Mi piacerebbe sapere cosa direbbe oggi la mia professoressa di storia dell'arte, con cui avevo dei "problemi". Io le avevo detto che l'arte non mi interessava molto, e lei mi disse: "Non farai i soldi con quelle moto lì".
In studio la fidanzata Francesca
Tra il pubblico in studio, è apparsa la splendida fidanzata di Valentino, Francesca Sofia Novello, con cui il pilota ha ufficializzato la relazione nella primavera 2018. In realtà, sembra che la storia sia iniziata già nel 2016, ma la coppia è riuscita a mantenere la massima discrezione per molto tempo. Ex ombrellina del Motomondiale, Francesca è una studentessa di giurisprudenza di 24 anni e fa inoltre fa la modella di intimo. Viene da Arese, in provincia di Milano, e per la sua bellezza è già stata paragonata a Brooke Shields.
L'incontro con Brad Pitt
Tra i più grandi fan internazionali di Valentino Rossi, c'è una delle più celebri star di Hollywood, Brad Pitt. Il racconto del loro incontro è esilarante: "Brad Pitt è un grande appassionato di gare e ha detto che gli sarebbe piaciuto essere un pilota come me. Io gli ho detto che mi piacerebbe moltissimo essere come lui… per un sacco di ragioni!".
Perché Valentino Rossi ha scelto il numero 46
Infine, la verità sulla scelta del numero 46. Si tratta di un omaggio al padre Graziano Rossi, che fu a sua volta a sua volta pilota motociclistico a cavallo degli anni 1970 e 1980: "Il 46 era il numero con cui il mio babbo ha vinto la prima gara al mondiale, l'anno in cui sono nato io. E ho pensato: perché non prendere il numero del Graziano? E poi è un numero bello, simpatico, non ce l'aveva nessuno".