Ultimo addio a Lelio Luttazzi: il lord della tv italiana
Un'artista protagonista di buona parte delle rivoluzioni televisive e musicali dei suoi tempi: Lelio Luttazzi è morto ieri nella sua casa di Trieste.
Musicista, cantante, compositore, direttore d'orchestra e presentatore tv tanto bello quanto sfortunato. Aveva un fascino da attore americano, alla Dean Martin elegante e affascinante come pochi. La sua musica era uno swig jazz tutto all'italiana, di cui la sua opera più celebre è Una Zebra a Pois, come dimenticarla?
Poi la Rai lo accolto come uno dei suoi beniamini: ha presentato Studio Uno con Mina, Doppia coppia con Sylvie Vartan, Teatro 10, Ieri e oggi. Ma senza dubbio la trasmissione che gli diede più notorietà fu la radiofonica Hit parade, la classifica dei dischi più venduti, andata in onda ininterrottamente dal 1967 al 1976, era un appuntamento seguito da un altissimo numero di ascoltatori.
E poi il cinema con le sue partecipazioni in L'avventura di Michelangelo Antonioni e L'ombrellone di Dino Risi, amico di Teddy Reno, seguì l musiche per Totò, Peppino e a’ Malafemmena.
Purtroppo nel 70 rimane vittima di una brutta vicenda e fu arrestato per detenzione e spaccio di droga, incastrato da un'intercettazione telefonica con Walter Chiari e Franco Califano. Il carcere durò solo 27 giorni e fu assolto completamente anche se i media diedero troppo peso alla vicenda, erano altri tempi. Oggi una notizia del genere gli avrebbe recato solo altra fama.
Laura Balbi