Torna Techetechetè, da giovedì 2 luglio in onda ogni sera al posto de I Soliti Ignoti
Da giovedì 2 luglio torna in onda su Rai1 Techetechetè, il programma cult del preserale estivo della prima rete Rai che ripercorre la storia della televisione attraverso gli immensi archivi di Rai Teche. La striscia quotidiana, in onda dopo il Tg delle 20, andrà come sempre a sostituire lo spazio di Amadeus con I Soliti Ignoti, che dal 1 luglio riposerà dopo l'anomala stagione televisiva che ha costretto il presentatore del Festival di Sanremo a fermarsi con le registrazioni per diverse settimane, prima di riprendere senza pubblico in studio.
Come sarà Techetechetè 2020
Ad annunciare il ritorno in onda della trasmissione, oltre ai listini pubblicitari Rai, l'account ufficiale di Techetechetè, che annuncia anche importanti novità per questa edizione. Ogni giorno sarà infatti dedicato a un argomento: al lunedì gli Sceneggiati, martedì Sanremo Graffiti, il mercoledì sarà incentrato sul tema del Viaggio in Italia, il giovedì è per I numeri uno, venerdì Jukebox, Il varietà al sabato e I temi di Techetechetè alla domenica.
Inutile provare a spiegare il successo di questo programma televisivo, che intercetta a pieno il dilagante sentimento di nostalgia da cui è caratterizzata la televisione in questo particolare momento storico. La spina dorsale di Techetechetè è cambiata nel corso degli anni, trovando sempre più nella forma verticale e monografica dedicata a un singolo personaggio. A fare il resto è naturalmente lo sconfinato repertorio a disposizione dell'azienda di viale Mazzini (televisione, musica, cinema), materiale su cui è stato fatto un grande lavoro di rivalutazione e catalogazione negli ultimi anni.
Come è nato il programma
Techetechetè è un programma ideato da Elisabetta Barduagni e realizzato da Gianvito Lomaglio, con una squadra di valenti autori. Si tratta del successore delle simili trasmissioni Supervarietà e Da Da Da. Il nome del programma è stato ideato dal poeta Pasquale Panella, ex paroliere di Lucio Battisti, che l'ha concepita come una parola di lunghezza infinita, che viene troncata con un apostrofo finale.