Tiziana Panella assente da Tagadà, al suo posto Alessio Orsingher: “Tornerà prestissimo”

Tra i programmi più seguiti nel palinsesto di La7 c'è senza dubbio Tagadà, in onda dal lunedì al venerdì dalle ore 14.15 alle 18 circa, che da anni si propone di fornire una nuova faccia dell'informazione con interventi di politici, economisti, ed esponenti della cultura del nostro Paese. Nella puntata di oggi, 30 marzo 2020, la conduttrice Tiziana Panella non è stata presente alla messa in onda, al suo posto Alessio Orsingher, solitamente la sua spalla in studio.
Alessio Orsingher conduttore temporaneo
La puntata si è aperta con l'annuncio del giornalista che ha voluto tranquillizzare il pubblico che ha immediatamente notato l'assenza della conduttrice in studio, ed è per questo motivo ha esordito in questo modo: "Oggi sostituisco Tiziana Panella nella conduzione, Tiziana ha una leggera indisposizione, tornerà prestissimo, ci sta guardando da casa, le mandiamo un bacio e la salutiamo". Non sono state fornite ulteriori informazioni da Orsingher che, comunque, si è ritrovato a coprire il ruolo di conduttore più di una volta, facendo le veci proprio di Tiziana Panella. Ovviamente anche Tagadà è in prima linea per fornire un'informazione dettagliata e precisa agli spettatori di La7, in relazione alla diffusione del coronavirus, di fatti anche nella puntata di oggi ci sono stati degli interventi specifici con i quali si sono potute approfondire certe tematiche emerse in queste settimane di emergenza.
La raccomandazione di Tiziana Panella ai giornalisti
Proprio in relazione alla pandemia, Tiziana Panella era stata intervistata dall'Agi solamente qualche giorno fa. Durante l'intervista aveva dichiarato di essere preoccupata per i suoi collaboratori, soprattutto gli inviati, ai quali ha sempre raccomandato di essere prudenti e muoversi con cautela, come ha poi ribadito:
Siamo sempre stati abituati a considerarli, con il loro grande lavoro, i nostri occhi e le nostre orecchie sul mondo, adesso invece quando partono prevale il mandato della cautela, che in tempi normali non è certo il primo sentimento della nostra professione.