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Tiepidi gli ascolti de La prova del cuoco, Elisa Isoardi: “A volte mollare vuol dire essere forti”

Restano tiepidi gli ascolti de La prova del cuoco, la nuova edizione che vede Elisa Isoardi alla conduzione. La compagna di Matteo Salvini resta al centro del dibattito scatenatosi tra gli utenti e, poche ore fa, ha postato su Instagram la seguente citazione: “Essere forti a volte vuol dire anche mollare”.
A cura di Stefania Rocco
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Gli ascolti de La prova del cuoco di Elisa Isoardi restano tiepidi. Alla conduttrice e compagna di Matteo Salvini è andato il difficile compito di far dimenticare lo stile brillante della professionista che l’ha preceduta, un grande volto Rai come quello di Antonella Clerici. Al centro del dibattito dopo appena pochi giorni dall’inizio della stagione televisiva, Elisa posta su Instagram la seguente citazione di Gio Evan: “Non sempre resistere vuol dire essere forti. Non sempre incassare, stringere i denti, lottare, rilottare, non sempre vuol dire reagire. Non sempre chiudere le mani a pugno, insistere, non demordere, non sempre vuol dire andare avanti. Essere forti non sempre è restare in piedi, non sempre è imputarsi, non sempre è farsi sotto. Non è abbattere, non è battere, non è durare, non è vincere. A volte lasciar perdere, lasciar scorrere, mollare la presa. A volte è questo essere forti".

#gioevan @gio_evan

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Il flop dei primi giorni di trasmissione

I primi giorni di messa in onda non hanno dato ragione alla Isoardi. Partiti dai tiepidi ascolti della prima puntata, con un risultato più basso di quello prodotto dalla Clerici, il periodo negativo è proseguito nei giorni successivi. Il confronto con il 2017 pende decisamente a favore della scorsa stagione, con uno stacco di almeno un punto percentuale di share rispetto all’edizione portata al successo dalla donna che l’ha preceduta.

La gaffe durante il minuto di silenzio per Genova

A pesare sulla serenità della Isoardi anche le gaffe collezionate un giorno dopo l’altro. Risale a qualche giorno fa l’incidente avvenuto su Rai1 durante il minuto di silenzio previsto per ricordare le vittime del disastro di Genova. L’errore è partito involontariamente dalla regia che ha lasciato inavvertitamente aperti i microfoni, con il risultato di spezzare il silenzio calato in studio con le indicazioni che provenivano da dietro le quinte.

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