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The Voice Of Italy e quell’accordo con Rtl102.5 che non convince

Il format di Rai2, che ha comportato grandi costi di realizzazione e che è la speranza di un’intera stagione, verrà seguito in diretta radiofonica da RTL. Ma perché non concentrarsi sulle proprie forze interne, quando si hanno tre radio a disposizione?
A cura di Andrea Parrella
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The Voice of Italy - il nuovo talent show musicale di Rai2

Trattasi di una semplice curiosità, che rientra in quelle impressioni di poca chiarezza spesso emergenti quando si ha a che fare con la Rai, l'azienda pubblica per eccellenza in Italia, per eccellenza quella nella quale gli incroci tra pubblico e privato, opachi, sinonimo di poco limpido, regnano. Sappiamo che la nuova gestione, subentrata un anno fa in corrispondenza del governo Monti, ha dato il via ad un procedimento (che più che fisiologico pare applicato d'ufficio, quindi a tratti scriteriato) di risanamento interno, valorizzazione delle risorse, taglio degli sprechi. E' una cosa che, nel bene e nel male, i dipendenti Rai, quelli senza stipendi stellari, la manovalanza, insomma il corpo più numeroso degli assunti, apprezza, ma contemporaneamente vigila, a fronte di condizioni lavorative in peggioramento che colpiscono principalmente questi ultimi.

Sbirciando tra i gruppi Facebook presenti su internet, se ne trova uno molto autorevole come "IndigneRai", il quale, oltre ad aver sostenuto minuto per minuto, nei mesi precedenti, la lotta dei lavoratori Rai per la firma di un nuovo contratto di lavoro che fosse meno iniquo possibile, si rivela essere uno degli strumenti di vigilanza più efficaci in relazione alle dinamiche interne all'azienda (essendo alimentato proprio da addetti ai lavori). Questa di The Voice Of Italy è una delle tante curiosità che il gruppo rivolge in maniera esplicita al Dg Gubitosi, in lettere che puntualmente non ricevono quasi mai risposta.

Che senso ha dare l'esclusiva per il racconto in diretta ad una radio come RTL 102.5, quando la Rai ha a disposizione tre radio personali che potrebbe utilizzare a tale fine? Per quale motivo accettare (presumibilmente) una somma da un privato, anziché provare a valorizzare le risorse interne all'azienda? Sono questi, in sostanza, gli interrogativi di IndgneRai, relazionati peraltro ad un format come The Voice Of Italy, che ha dei costi di realizzazione altissimi ed è un'autentica scommessa per la seconda rete, vittima negli ultimi due anni di un'emorragia di ascolti, e quindi di entrate, non irrilevante. Certi che il Gubitosi sia stato calato in un contesto così vasto nel quale, come egli stesso ha detto, è difficile essere informato su tutto ciò accada in azienda, la darà una risposta a questo quesito?

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