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The voice: il primo talent show al buio dove conta solo la voce

X Factor andrà in onda su Sky Uno: The Voice, format Usa, è candidato alla sostituzione del Talent su Rai 2. Nel programma di natali statunitensi, “creatura” del padre del GF, i cantanti vengono selezionati solo ascoltandone la voce, mentre faccia e corpo sono al buio.
A cura di Marianna D Onghia
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La notizia del passaggio di X Factor a Sky Uno ha lasciato un vuoto di programmazione nella seconda rete Rai, che ora si ritrova a non avere un talent show nel suo palinsesto e ne deriva che la tv pubblica è poco competitiva con le altre reti riguardo questa tipologia di programma, con le opportunità e la visibilità che esso porta con se.

Liofredi e la sua rete non possono permettersi questo smacco ed è così partita da tempo la caccia al nuovo talent, che si spera possa ottenere risultati più soddisfacenti rispetto ad X Factor, televisivamente poco trainante, ma musicalmente valido, visti i talenti scoperti nel programma, come Mengoni, Nathalie e Noemi. Il nome del format sostitutivo che è venuto da subito fuori è quello di The Voice.

Nato negli Usa, il programma si è fatto già conoscere in patria, annoverando tra i giudici dei concorrenti niente poco di meno che Christina Aguilera. La particolarità del talent è significativa per quella fetta di pubblico che giudica reality di questo tipo troppo attaccati all'immagine del concorrente: in The Voice, infatti, il provinato si esibisce al buio, cioè la sua voce è sottoposta a giudizio, ma non la sua persona o la sua apparenza scenica.

Anche in diretta, i concorrenti statunitensi di The Voice si esibiscono di spalle ai giudici, che sono così costretti a prestare solo orecchio alle performance e nient'altro: se la voce dei talenti in gara li colpisce, i prescelti intraprenderanno un percorso, simile a quello dei protagonisti di X Factor, seguito dalle telecamere, nel quale un giudice potrà decidere di affiancare il suo preferito.

Il programma tv The Voice parte dal presupposto che l'artista deve colpire con lo strumento della sua bravura, solo ed esclusivamente con quello, che rappresenta la base del suo probabile futuro artistico: constata l'esistenza di questo fattore primo, il talento in questione ha davanti a se un percorso di crescita e formazione che, anche se non andrà a buon fine, avrà comunque preso avvio da un principio valido e perseguibile. Spesso, davanti ad un esibizione, siamo colpiti anche dalla scenicità o dal contesto che  accompagnano la performance, ma con The Voice l'artista sarà inserito in un ambiente spettacolare solo con i prerequisiti in regola. Che vi pare?

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