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The Mission, Boldrini interviene sul format: “Lo proposi io, ma senza vip”

Nella querelle, che pare destinata a generare una scia sino alla messa in onda di novembre, interviene anche la presidente della camera, che ha rivendicato di aver proposto alla Rai, tempo fa, un format simile, ma senza la presenza di vip.
A cura di Andrea Parrella
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La polemica su The Mission, il reality show previsto per novembre, in due puntate, che porterà 8 vip nei campi profughi per prendersene cura, continua ad inasprirsi, al punto che ad intervenire sull'argomento non sono state solo le associazioni umanitarie che si sono opposte alla spettacolarizzazione dei drammi umani e i rappresentanti politici in commissione di vigilanza del servizio pubblico, ma anche la politica dei più alti vertici, su tutti Laura Boldrini, presidente della camera dei Deputati. Dopo aver espresso il suo parere, qualche settimana fa, nel merito della scelta Rai di non mandare in onda il concorso di Miss Italia, come di consueto a settembre. E' una Laura Boldrini che rivendica la sua firma nell'idea all'origine del format, quando fu lei a proporre di basarsi su un format australiano molto riuscito al quale avrebbero preso parte persone comuni e non vip, come accadrà (accadrebbe, visto che a questo punto ne è messa in discussione la messa in onda) per The Mission. Il tutto motivato da esperienze professionali e di vita che in passato l'avevano avvicinata fortemente alla tematica. Ecco quanto ha detto:

Sull’esempio di analoghe trasmissioni prodotte da tv di altri paesi, si ipotizzò una trasmissione che avesse l’obiettivo di rendere più comprensibile all’opinione pubblica italiana la condizione vera dei rifugiati, troppo spesso e troppo sbrigativamente raffigurati come una minaccia alla nostra sicurezza. In particolare venne da me uggerito un format australiano, molto apprezzato, in cui ad essere coinvolte erano persone comuni, con idee molto diverse tra loro in tema di asilo, e comunque non certo vip. Si pensava dunque ad un’operazione di sensibilizzazione, non ad un reality o qualcosa di analogo, come invece indicherebbero le anticipazioni uscite nell’ultima settimana. Come è ovvio, il mio coinvolgimento si è forzatamente interrotto a fine anno, quando ho lasciato l’incarico di portavoce. Prima come candidata alle elezioni politiche, poi come presidente della Camera, non ho avuto più né tempo né titolo per occuparmene. Leggo ora degli sviluppi che il progetto avrebbe avuto. Non spetta certo a me esprimere un eventuale ‘altolà’, come Veronese mi chiede, che avrebbe l’aspetto di un’interferenza nell’autonomia editoriale della Rai o – peggio ancora – di una censura preventiva.

Inevitabile la risposta anticipata in merito ad una prevedibile risposta in arrivo, ovvero proprio la contestazione per essere entrata nel merito della questione quando la possibilità che Miss Italia venisse riproposta in Rai era ancora verosimile: "Faccio notare al riguardo che le mie poche parole su Miss Italia, che tanta risonanza hanno avuto, sono venute solo a commento di una decisione che la Rai aveva già preso e annunciato da settimane. Sono assolutamente certa del fatto che i miei ex colleghi dell’Unhcr abbiano a cuore quanto me la necessità di evitare strumentalizzazioni e spettacolarizzazioni. Al tempo stesso voglio sperare che il servizio pubblico – dai cui vertici sono venuti di recente significative e apprezzabili prese di distanza da un modello di reality-show ormai logoro – non ne faccia una tardiva replica a spese dei rifugiati e della loro dignità".

Nel frattempo, oltre ad essere pervenuta a Roberto Fico, presidente M5s della commissione di vigilanza Rai, la richiesta di guardare la puntata pilota del programma per capire se si dimostrerà idoneo a tutte le caratteristiche richieste, è stata la stessa azienda a rispondere e ringraziare la presidente della camera, attraverso un comunicato stampa pubblicato nel tardo pomeriggio:

RAI: “MISSION” SI MUOVERA’ NEL RISPETTO PERSONE, RIFUGIATI E OPINIONE PUBBLICA: Diamo volentieri atto alla Presidente della Camera che il suo contributo a “The Mission”- come confermato dal suo intervento odierno – si era esaurito nelle fasi ideative iniziali, nelle quali si erano confrontate proposte diverse sulle caratteristiche del programma. Al tempo stesso, apprezziamo il rispetto che la Presidente Boldrini mostra per l’autonomia editoriale della Rai. Il servizio pubblico saprà muoversi nel rispetto della dignità delle persone, dei rifugiati e della sensibilità dell’opinione pubblica.

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