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Stupri e violenze virtuali su Facebook, Federica Sciarelli legge gli insulti in diretta

Federica Sciarelli legge alcuni dei commenti presenti nei gruppi Facebook che incitano alla violenza e allo stupro sulle donne: “Sono parolacce volgarissime e, lette da me, vi sembreranno ancora più volgari”. Continua la sensibilizzazione su un argomento che sembra centrale per l’opinione pubblica: la partita contro gli “onanisti di Facebook” è appena cominciata e presto ne vedremo gli effetti sul lato legale e giudiziario.
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Il caso dei gruppi Facebook che istigano a stupro e violenza sulle donne arriva fino a "Chi l'ha visto?". Dopo l'operazione di sensibilizzazione e di denuncia pubblica messa in atto da Selvaggia Lucarelli, aumenta l'attenzione sul caso anche sulla scia di quanto sta accadendo in Francia e in Belgio, in Australia, con il giornalismo d'inchiesta 2.0 che sta scoperchiando un vaso di Pandora rimasto chiuso da troppo tempo. Federica Sciarelli e la sua redazione, da sempre attenta anche all'attualità, non è stata da meno e si unisce al coro delle denunce, leggendo alcuni dei commenti più pesanti e disgustosi.

Sono parolacce volgarissime e lette da me, vi sembreranno ancora più volgari. ‘Lasciala lì, portale via i vestiti e infilale un bastone nel culo', ‘La lasciamo sola per strada, così si diverte a tornare a casa', ‘Statroia, rottainculo', ‘hai qualche altre foto di questa troia bastarda', ‘schiaffi, sputi e pisciata finale a questa troia'

Un mondo nascosto viene alla luce

Come spesso accade, serviva che dall'estero si scoprisse un mondo per fare in modo che, anche qui in Italia, venissero alla luce i gruppi di stupro virtuale in cui una mandria di allupati condivide foto di ignare amiche, spesso di ignare fidanzate, allo scopo di umiliare le stesse, rapiti da una perversione pericolosa e che tanto ricorda l'oscuro mondo degli snuff movie, dei contenuti indicibili presenti nella darknet. Non ci sono forum superprotetti, questa volta. Ci sono i gruppi Facebook, ci sono i nomi e i cognomi reali, insomma quel mondo oscuro che si celava (e si cela ancora) sotto il più sicuro degli scantinati dell'anonimato, adesso è fuori, in bella vista.

Enrico Mentana, due settimane fa, ha affrontato l'argomento alla solita maniera diretta:

Gruppi dai nomi dichiaratamente onanisti, senza rischi di fraintendimento. Eppure tutte le donne che si sono rivolte a Facebook sono state rimbalzate con motivazioni patetiche. […] Non nascondetevi: i nomi dei gruppi li sapete, vengono indicati ogni giorno da chi ha la forza di reagire, l'ultima ieri (il riferimento è alla storia di Arianna Drago): caro Facebook, li vogliamo eliminare o no?

La partita contro gli "Onanisti (nemmeno tanto) Anonimi" sembra appena cominciata e presto, sul lato legale e giudiziario, siamo certi che ne vedremo gli effetti.

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