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Striscia bacchetta la fiction Rai su Scampia, locali distrutti e mai ripristinati

Luca Abete di Striscia La Notizia ha mostrato come un locale utilizzato ed incendiato per esigenze sceniche della fiction su Maddaloni con Beppe Fiorello, “L’Oro di Scampia”, sia stato lasciato in condizioni pessime dopo la fine delle riprese. Interrogato il responsabile della produzione, è stata strappata la promessa di riportare l’edificio in buone condizioni.
A cura di Andrea Parrella
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La logica sembra un po' quella dei grandi eventi, che arrivano con le aspettative di chi magari chiede sacrifici garantendo che dopo non resterà il nulla, prima che il dopo arrivi realmente. Ragionando in bassa scala e calandoci nel caso particolare, ieri sera a Striscia La Notizia è andato in onda un servizio firmato Luca Abete-Jimmy Ghione (qui il video) nel quale l'inviato napoletano ha documentato lo stato di un edificio utilizzato per una fiction Rai andata in onda lo scorso anno, che per ragioni sceniche è stato dato alle fiamme ed oggi versa ancora in quelle condizioni. La fiction in questione è "L'Oro di Scampia", con protagonista Beppe Fiorello, che metteva in scena la vicenda del noto insegnante di judo Gianni Maddaloni e di suo figlio, capace di raggiungere il successo olimpico partendo da una piccola palestra di Scampia. Diretta da Marco Pontecorvo, ottenne un buon successo di pubblico, anche per il carattere sociale e non solo sportivo che la figura di Maddaloni rappresenta in relazione alla lotta alla criminalità e l'intento di salvare i ragazzi da un destino che, in alcune zone della Campania, e del sud in generale, sembra scritto.

Eppure sono gli stessi abitanti del posto a ritenere poco rispettoso il comportamento della produzione (Picomedia in collaborazione con Rai Fiction), che dopo aver utilizzato il luogo per trasformarlo nella palestra di Maddaloni e poi simulare l'incendio che fu realmente appiccato ai locali dove lui insegnava ai suoi ragazzi, ha lasciato lo stabile in condizioni pessime, affumicato dall'effetto delle fiamme, vetri rotti e completamente divelto.

A quel punto Ghione è andato a interrogare il responsabile della produzione Roberto Sessa, il quale ha spiegato che la responsabilità del ripristino non spettava alla produzione, ma al service sul quale si erano appoggiati. Tuttavia l'inviato è riuscito a strappargli la promessa di preoccuparsene: "Come sempre succede ci siamo appoggiati a un service ed effettivamente abbiamo verificato che non è stato fatto il ripristino previsto. Ci siamo resi conto della cosa e, non avendolo fatto il service, ci occuperemo noi stessi di procedere al ripristino dell'edificio. Vieni qui il 31 marzo e stai sicuro che avremo proceduto".

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