Stefano Savi, vittima della ‘coppia dell’acido’: “Provo rabbia ma non li odio”
Nella puntata de "Le Iene", la conduttrice e inviata Nadia Toffa ha intervistato Stefano Savi, una delle vittime della sinistra coppia dell'acido" formata da Martina Levato e Alexander Boettcher, entrambi condannati (lei a 30 anni di carcere, lui a 37). "Spero che se li facciano tutti, perché sono persone che hanno fatto del male ad altre persone e comunque averebbero continuato a farlo se non li avessero fermati. Secondo me sono persone lucide che hanno premeditato tutto quanto, non sono pazzi", ha commentato Stefano all'inizio dell'intervista.
Il ragazzo, 27 anni, ha quindi raccontato la dinamica dei fatti di quel terribile giorno:
Ho aperto il cancello, mentre stavo per risalire in macchina ho visto una figura che mi veniva incontro. Mi sono girato ma ho improvvisamente sentito del bruciore. Ho strappato l'erba del giardino per cercare di asciugarmi gli occhi, bruciavano e iniziavo a non vederci più. Ho chiesto aiuto ai miei genitori e a mio fratello. In ospedale mi hanno chiesto se avevo litigato con qualcuno. Nemmeno io riuscivo a darmi una risposta su cosa fosse successo. L'ho capito mesi dopo, quando hanno aggredito Pietro (Barbini, altra vittima, ndr).
Stefano è stato aggredito "per errore" in quanto scambiato per un altro ragazzo (molto somigliante e Savi) che in passato aveva frequentato Martina e che pochi giorni dopo sarebbe scampato per miracolo a un'altra aggressione della coppia. Secondo le indagini, infatti, il folle proposito di Boettcher e della Levato era eliminare le tracce dei rapporti che Martina aveva avuto con i suoi ex: l’acido era pertanto la sostanza più indicata allo scopo.
L'amore sadico tra Martina Levato e Alexander Boettcher
Il servizio delle Iene mostra alcuni video inquietanti, nei quali si vede Alexander Boettcher incidere l'iniziale del suo nome sull'interno coscia e sulla guancia di Martina, oltre a farle bere la sua urina e a maltrattare una gallina che sarebbe stata sacrificata poco dopo nel salotto di casa. "Sadismo puro": così gli inquirenti hanno descritto il loro rapporto.
Se ho rancori nei loro riguardi? Non so dirtelo. C'è rabbia ma l'odio non fa parte di me, ora penso solo a curarmi. Il mio percorso è duro e lungo. I trattamenti i primi mesi erano dolorosi, ora mi sono più abituato. Metto una maschera di silicone 15 ore al giorno. Ho iniziato a fare trattamenti al laser e trapianti di grassi dalla pancia al viso. All'inizio non ci vedevo, poi ho operato l'occhio destro, ma ho ancora problemi al sinistro a causa della palpebra bruciata.
Le spese per queste cure, purtroppo, non sono coperte dallo Stato, ma a carico del paziente. A sostenere Stefano è la onlus "Almaust", che aiuta le vittime di ustioni, il fratello gemello e il suo migliore amico. Nonostante le difficoltà, Stefano, che sta per laurearsi in Economia, non ha perso il senso dell'umorismo ("Quali personaggi famosi sogno di incontrare? Il chitarrista dei Guns N' Roses e Adriana Lima… per farci quattro chiacchiere!") e spera di trovare la persona giusta per "costruire una famiglia".