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Quale città italiana per Eurovision 2022? Risponde Stefano Coletta, direttore di Rai1

Nonostante le polemiche ancora calde in merito alla vittoria dei Maneskin all’Eurovision Song Contest, ampiamente contestata dalla Francia, iniziano già le prime ipotesi su come potrà essere strutturato. Il direttore di Rai Uno, Stefano Coletta, ha già paventato l’idea di poterlo realizzare a Roma, dal momento che sarà la Rai a dover seguire la kermesse: “Sarà una grande opportunità, ma dobbiamo scegliere l’impianto televisivo capace di reggere un evento come questo”.
A cura di Ilaria Costabile
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Alla vigilia della vittoria dell'Italia all'Eurovision Song Contest 2021 con il trionfo dei Maneskin, stando al regolamento della kermesse, la nazione vincente dovrà ospitare la manifestazione l'anno successivo. Dopo trentuno anni, quindi, l'Italia sarà il palcoscenico di uno degli eventi musicali più importanti in ambito internazionale, il primo a parlare di una possibile organizzazione è Stefano Coletta, direttore di Rai Uno, il quale già immagina che possa essere Roma la città prescelta.

Eurovision 2022 a Roma?

Sebbene ci siano ancora diverse polemiche attorno alla vittoria del giovanissimo gruppo rock italiano, innescate dalla Francia che ha accusato il frontman della band di aver assunto droghe in diretta televisiva, Stefano Coletta intervistato dal Corriere della Sera, inizia a paventare il prossimo Eurovision che, ovviamente, verrà seguito dalla Rai: "Penso che uno dei grandi privilegi della Rai sia la cooperazione davvero profonda che c’è con le diverse città italiane. Io, un po’ anche pensando alla vittoria di Maneskin, ed essendo romano, immagino Roma come città alveo di questa manifestazione. Alla fine credo che in maniera rigorosa dovremo scegliere l’impianto televisivo che possa inglobare la complessità di uno spettacolo come questo". Il direttore di Rai1 ha poi aggiunto delle considerazioni in merito all'opportunità che un evento del genere può rappresentare per la Rai:

Penso che riportare l’Eurovision nel nostro paese dopo 31 anni sarà l’occasione per mostrare la grande capacità della Rai di guidare una macchina così complicata e articolata. È chiaro che per fare qualità bisogna mettere in campo delle risorse. Ma credo che l’occasione sia talmente ghiotta che si troverà il modo e le risorse per fare uno show di livello.

La priorità è Sanremo

Intanto, Stefano Coletta, ha poi segnato le tappe di quella che sarà l'organizzazione degli ultimi mesi in merito ai palinsesti dell'anno venturo, sottolineando che questo è il periodo in cui solitamente si pensa ad un altro evento significativo per la tv italiana: "Tra maggio e giugno si mette a punto Sanremo. La priorità è quella, poi si passerà subito dopo all’Eurovision. Del resto è proprio Sanremo ad aver ispirato la competizione europea. Penso che chi vincerà il Festival sarà l’espressione di quello che faremo. Non so quanto è stato capito, ma la selezione musicale dello scorso Festival è stata rivoluzionaria. Amadeus ha avuto coraggio nel trasgredire la liturgia tradizionale del melodico di Sanremo. Penso che la strada dell’innovazione non vada abbandonata". 

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