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Spike Lee sul razzismo: “Succede anche in Italia non solo in America, è in tutto il mondo”

Spike Lee è uno dei registi più acclamati del cinema mondiale che ha incentrato tutta la sua carriera cinematografica sulla lotta dei neri per i diritti civili. Ed è proprio di razzismo che ha parlato con Alessandro Cattelan, di cui è stato ospite nel suo programma, dichiarando: “Non sarei onesto se non dicessi che ciò succede anche in Italia”.
A cura di Ilaria Costabile
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Le battaglie contro il razzismo, portate avanti da Spike Lee, non hanno certo bisogno di essere promosse, ma la voce del regista americano resta sempre tra le più autorevoli sull'argomento e la possibilità di poter ascoltare quello un pensiero così ben centrato sulla questione, soprattutto dopo quello che sta accadendo in America in queste settimane, dopo la morte di George Floyd, è senza dubbio un privilegio. L'intervista di Alessandro Cattelan, quindi, che lo ha avuto come ospite nel suo programma EPCC (E poi c'è Cattelan), è senz'altro significativa.

Le dichiarazioni di Spike Lee da Cattelan

Il regista afroamericano di Atlanta è tra i più illustri esponenti cinematografici dell'annosa battaglia condotta dai neri per rivendicare i propri diritti civili, e anche su questi ultimi accadimenti non è riuscito a non esprimere il suo dissenso attraverso la sua arte realizzando quella che si può definire come una video-compilation dal titolo "3 Brothers: Radio Raheem, Eric Garner and George Floyd" nella quale si trovano brevi estratti degli arresti di Floyd e di Eric Garner, un altro americano nero ucciso dalla polizia nel 2014 a Staten Island, insieme a scene dal suo cult ‘Fa' la cosa giusta‘  dove il personaggio di Radio Raheem muore strangolato dalla polizia. La piaga del razzismo continua ad essere un argomento tristemente attuale, ma il regista non ha perso occasione per ammonire tutti, dichiarando che il razzismo non è da connettersi ad una sola nazione, ma è ovunque:

Nel mio film "Fa' la cosa giusta" l'omicidio di Radio Raheem era basato su una persona reale, si trattava di un graffitaro che si chiamava Michael Stewart che è stato strangolato dal dipartimento dei trasporti della polizia di New York. Questo accadde nel 1983, nel 1989 è uscito "Fa' la cosa giusta", poi abbiamo Eric Gardner, che assomiglia molto a Radio Raheem, e poi abbiamo George Floyd, quindi… questa è l'America. Anche se in America siamo i migliori per ciò che riguarda il razzismo, la gente non può solo dire "beh, guarda come stanno male in America" e poi chiudere gli occhi di fronte al razzismo che succede nel loro Paese. Non sarei onesto se non dicessi che ciò succede anche in Italia. Quindi non accade solo in America ognuno deve guardare la propria nazione, la propria città, il proprio quartiere, e cercare di sconfiggere il razzismo. Il razzismo è in tutto il mondo.

Il nuovo film su Netflix

Il 12 giugno su Netflix sarà disponibile il nuovo film del regista, dal titolo "Da 5 Bloods" incentrato sulla guerra del Vietnam. Viene raccontata la storia di quattro veterani afroamericani – Paul (Delroy Lindo), Otis (Clarke Peters), Eddie (Norm Lewis) e Melvin (Isiah Whitlock, Jr.) – che ritornano in Vietnam. Il loro obiettivo è cercare ciò che rimane del loro caposquadra, morto in guerra (Chadwick Boseman) e anche di un tesoro sepolto. Riuniti dal preoccupato figlio di Paul (Jonathan Majors), si trovano a dover combattere e affrontare nuovamente le assurdità e le immoralità della guerra. Alle scene sul set sono alternati filmati di archivio che raccontano dell'America di quegli anni.

TWO MORE DAYS: #Da5Bloods Streams Globally On Netflix Friday, June 12th

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