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Sky smentisce le indiscrezioni: “Nessun pacchetto canali in chiaro”

Tramite il suo amministratore delegato e con una nota, Sky fa sapere che siano prive di fondamento alcuno le indiscrezioni che volevano la rete di Murdoch intenzionata ad aumentare i propri canali in chiaro per rendere più equa la lotta con Mediaset: “Il nostro core business resta la pay tv”.
A cura di Andrea Parrella
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L'indiscrezione pubblicata ieri dal quotidiano La Repubblica, secondo la quale Sky fosse intenzionata a lanciare un pacchetto di canali in chiaro guidati dagli all news, era evidentemente destinata a generare, quantomeno, una risposta da parte dei diretti interessati. Risposta puntualmente arrivata e firmata Sky Italia. La rete di proprietà di Murdoch ci ha infatti tenuto a precisare, con dovizia, di non aver alcun tipo di interesse in un'operazione di questo tipo e smentisce categoricamente l'indiscrezione pubblicata da Claudio Tito, che non avrebbe fondamento alcuno. Nella nota di Sky viene specificato che la rete "è focalizzata come sempre sul suo core business pay tv e sono pertanto prive di fondamento le indiscrezioni pubblicate oggi (ieri, Ndr) da Repubblica in merito al lancio di un pacchetto di canali gratuiti in chiaro. La presenza di Sky sulla televisione free continuerà a essere garantita da Cielo, il canale in chiaro che nel mese di settembre ha toccato l'1,35% di share medio e che nel corso del 2014 è il canale nativo digitale cresciuto maggiormente rispetto allo stesso periodo del 2013: +74%". L'indiscrezione di Tito, che certamente non sarà nata dal nulla, descriveva un panorama nel quale Sky tentasse direcuperare perdite e svantaggio nella lotta a due teste con Mediaset avvicinandosi alla rete di Berlusconi, adottando gli stessi mezzi.

Lo spettro di Netflix

E voleva inoltre entrambe interessate a scongiurare l'arrivo di Netflix tramite una strategia che tenesse il telesperttatore attaccato fedelmente al piccolo schermo. Ciò detto esistevano i presupposti per immaginare che ci fosse poca carne da mettere al fuoco, dando un'occhiata al quantitativo di canali in chiaro che c'è in Italia: un numero superiore a qualsiasi Stato europeo con un sistema tv similare al nostro. E' stato lo stesso Amministratore delegato Andrea Zappia a ribadire che l'approdo della piattaforma online Netflix nel 2015 non preocupa Sky, che come spiegavamo ieri è stata capace di creare una piattaforma, quella dell'On demand, esattamente strutturata per tentare di prevenire l'invasione del colosso americano, già presente in molti stati d'Europa. Resta tuttavia una questione: che Sky abbia ribadito le proprie priorità in termini di core business è chiaro. Che però sia mancato un diniego assoluto rispetto alla possibilità che alcuni canali possano passare in chiaro, è altrettanto vero. A suffragare questa ipotesi sono le altre indiscrezioni emerse nelle ultime ore, che volevano SkyTg24 a fare da apripista, seguita, perché no, da X Factor, prodotto di punta che sta registrando ascolti impensabili e sempre in crescita nelle ultime stagioni.

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