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“Simoncelli, il sogno spezzato”, a 10 anni dalla morte un documentario ricorda il Sic

È disponibile dal 19 ottobre su RaiPlay l’episodio della striscia di documentari “Ossi di seppia” dedicato alla tragica morte del motociclista italiano, avvenuto il 23 ottobre del 2011 sul circuito di Sepang. Voce narrante della puntata il giornalista Paolo Beltramo, che raccontò in diretta la morte del Sic.
A cura di Andrea Parrella
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Era il 23 ottobre del 2011 quando Marco Simoncelli moriva in seguito a un tragico incidente motociclistico. La scomparsa del pilota italiano è una delle ferite più dolorose per lo sport nostrano e il ricordo del pilota e della persona è sempre stato presente in questi dieci anni trascorsi dai fatti di Sepang. E’ dedicata al sogno spezzato di Sic, come tutti lo chiamavano, la terza puntata d Ossi di Seppia, la striscia di brevi documentari con cui RaiPlay racconta gli eventi più significativi degli ultimi anni, non ancora storicizzati attraverso i media.

Il terzo episodio di Ossi di Seppia dedicato a Simoncelli

Anche per questa puntata, disponibile su RaiPlay dal 19 ottobre, Ossi di Seppia conserva la sua struttura classica, incentrando il racconto sull'intervista a una persona particolarmente legata all'evento. In questo caso a ricordare il Sic è il giornalista e storico inviato ai box del motomondiale Paolo Beltramo, che si ritrovò a far parte del racconto di quella tragedia in diretta. "Non avrei mai pensato di dover raccontare la morte del mio amico Sic” dice, ripercorrendo quelle ore terribili per gli appassionati di motociclismo e non solo, visto che la morte di Marco Simoncelli è stata un momento in cui gli appassionati e le persone comuni si sono legate alla storia di questo ragazzo semplice, morto troppo presto.

La morte di Marco Simoncelli il 23 ottobre 2011

Quando è morto, Marco Simoncelli aveva soli 24 anni, ma nonostante ciò era già una promessa del motociclismo. E’ in lotta per la quarta posizione quando perde il controllo della sua Honda che scarta verso il centro della pista. Simoncelli gli resta aggrappato, scivola e viene tamponato dalle due ruote che lo seguono e che non hanno potuto fare nulla per evitarlo e travolgerlo.  Sul collo evidenti i segni delle gomme di una moto che procedeva a trecento chilometri orari. Arriva in ospedale già in arresto cardiocircolatorio e alle 11 ore italiane circa, un’ora dopo l’incidente, viene data notizia del decesso.

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