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Simona Ventura sull’Isola da naufraga: “Lì hanno tentato di uccidermi, ma sono sopravvissuta”

La conduttrice, impegnata nel lancio della sua nuova avventura a The Voice, parla di quell’esperienza inimmaginabile all’Isola, quando decise di mettersi in gioco ancora una volta, per rientrare nel giro. “Con il senno di poi – racconta lei al settimanale Chi – sono rimasta senza parole”.
A cura di Andrea Parrella
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Una Simona Ventura agguerrita e carica, quella che in questi giorni è impegnata in una fitta lista di impegni promozionali per lanciare la sua nuova avventura televisiva: il ritorno in Rai, alla conduzione di The Voice of Italy. Super Simo torna nella sua abituale dimensione televisiva, la conduzione, in seguito a una riabilitazione che si è dovuta conquistare con il sudore della fronte e compiendo anche sforzi che non avrebbe mai immaginato di poter compiere. Su tutti, quello della partecipazione all'Isola dei Famosi, ma dall'altra parte del cancello, la parte dei naufraghi.

Lei, che quel format in Italia ce lo aveva portato in qualità di conduttrice, realizzando numeri e un successo inimmaginabili, si trovava a vivere l'Isola dall'altro punto di vista, quello del concorrente. In merito a questo aspetto ha parlato dell'esperienza al settimanale Chi, utilizzando parole piuttosto forti:

"Sono andata a Mediaset dove, prima di condurre Selfie e Temptation Island, ho fatto una cosa che nessuno al mondo aveva fatto: la naufraga di un programma che avevo condotto, l’Isola dei Famosi. Con il senno di poi, sono rimasta senza parole: lì hanno praticamente tentato di uccidermi, ma sono sopravvissuta. E sono tornata".

La partecipazione all'isola dei Famosi in qualità di naufraga è stato in realtà uno snodo fondamentale per la carriera della presentatrice, che ha saputo rimettersi il gioco, rischiando in effetti un tonfo definitivo qualora quell'esperienza fosse andata male. La sconfitta al televoto contro il tronista sconosciuto al tempo fece riflettere e sollevò non pochi dubbi sull'utilità che quell'esperienza avrebbe avuto su di lei. Col senno di poi, se oggi la ritroviamo in quella rete che l'ha resa grande, non può che sembrarci un buon segno. O che almeno quel purgatorio sia servito a qualcosa.

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