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Fedez denuncia la Rai di censura

Sigfrido Ranucci su caso Fedez: “Non c’è censura, ma la Rai ha sbagliato nella gestione”

Il conduttore di Report, vicedirettore di Rai3, interviene sul caso Fedez difendendo la vicedirettrice Ilaria Capitani: “Brutta pagina. La Rai ha chiesto scusa per la gestione, a Rai3 la censura non c’è mai stata. L’azienda deve fare autocritica nella gestione di questi eventi, affidata a una società esterna: i personaggi che hanno citato il “sistema” non parlavano per conto della Rai”.
A cura di Valeria Morini
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Il collegamento di Sigfrido Ranucci è ormai un appuntamento abituale a Che tempo che fa, e nella puntata di domenica 2 maggio Fabio Fazio non poteva esimersi dal fare una domanda sul caso Fedez al Concertone del Primo Maggio, dal momento che il conduttore di Report è uno dei vicedirettori di Rai3. Com'è noto, il rapper ha pronunciato un discorso molto duro chiedendo l'approvazione della legge Zan e accusando alcuni esponenti politici della lega di omofobia. Poi, ha sostenuto come la rete Rai avrebbe cercato di imporre una censura al suo monologo, prima di concedergli di esprimersi liberamente.

La spiegazione di Sigfrido Ranucci, vicedirettore Rai3

Cos'è successo dunque, veramente, prima che Fedez salisse sul palco del Concertone e parlasse di lavoratori dello spettacolo e omofobia (qui il testo completo monologo)? Al centro del dibattito, la telefonata intercorsa tra il rapper, la vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani e altre persone non identificate da cui Fedez sembra abbia ricevuto un invito ad "adeguarsi al sistema" senza fare i nomi e i cognomi dei politici (che poi il rapper ha fatto, per filo e per segno). La Rai da una parte ha sostenuto come la chiamata sia stata messa online con dei tagli, dall'altra ha promesso un'indagine e ha offerto le sue scuse tramite l'AD Salini, mentre il direttore di Rai3 Franco Di Mare  è stato convocato dalla Commissione di Vigilanza per far luce sull'accaduto. Ranucci ha posto l'accento su quelle che sarebbero le reali responsabilità dell'accaduto, parlando della società esterna che ha in gestione l'evento:

È stata una brutta pagina. Sono contento che la Rai abbia chiesto scusa, come solo le grandi aziende sanno fare. Preciso che non sono scuse per una censura che non è avvenuta, ma scuse per la gestione, perché è già grave il fatto che una persona possa pensare di essere censurata in Rai. Dal quel che ho ricostruito, si è trattato di un grande cortocircuito di comunicazione, una serie di errori nella gestione. È stata data a una società esterna la gestione dell'evento. Ci tengo a dire che chi parla di "sistema" e che dice che non bisogna fare nomi in Rai sono due persone che nella telefonata, anche un po’ farneticante, parlano di esigenze di un non ben precisato editore, che non è sicuramente la Rai perché non dicevano il nome di questo editore… Queste sono due persone che sono abituate a gestire anche eventi per la politica e hanno le lenti per decriptare le cose solo in base alla politica, in base alla logica della par condicio pari e patta. E questo è un fatto grave, perché bisogna prendersi delle responsabilità: se tu inviti Fedez lo inviti per fare il Fedez, altrimenti non lo inviti.

Sigfrido Ranucci difende Ilaria Capitani

Ranucci non ha indicato con precisione i nomi legati alla gestione del Concertone che notoriamente è promosso da CGIL, CISL e UIL e prodotto e organizzato dalla società iCompany, ma ha comunque voluto difendere la collega Ilaria Capitani, altra vicedirettrice che – presente nella chiamata – è finita sostanzialmente al centro della bufera e invitata a dimettersi. Gli altri due personaggi presenti nella telefonata (verosimilmente quelli cui fa riferimento Ranucci) sono comunque l'autore capo-progetto Massimo Cinque e l'organizzatore Massimo Bonelli, di iCompany, come si può sentire nell'audio integrale della telefonata.

Mi dispiace perché in mezzo c’è anche una collega di Rai 3, Ilaria Capitani, una collega bravissima che conosco personalmente e che sono sicuro non è mai stata animata dalla voglia di censura. Però bisogna mettere le cose in chiaro: l’azienda semmai deve fare autocritica nella gestione di questi eventi, nel lasciare che vengano gestiti da personaggi che rispondono alla politica. Il fatto grave secondo me in questa vicenda è che si è parlato di una richiesta di testi che Rai 3 e la direzione non ha mai fatto ma che è avvenuta: io ho parlato con Fedez. Ma chi li ha chiesti i testi a Fedez? Li ha chiesti la produzione, questa produzione esterna per confezionare delle grafiche. Dopo di che non si sa bene come questi testi siano finiti in mano a qualcuno visto che sono uscite delle agenzie prima che Fedez facesse il suo intervento, con i contenuti del suo discorso. Ecco, secondo me questo è un fatto grave che bisognerà chiarire nelle sedi opportune. Dopo di che voglio dire Fabio, dentro Rai 3, che è una grandissima rete ma mi sento di dire in tutta la Rai, io posso dire chiaramente che non è mai avvenuta una censura. La direzione di Rai 3, purtroppo, a causa di Report prende 7/8 cause a settimana…

Le parole di Fabio Fazio

Fabio Fazio, che peraltro negli anni ha avuto un rapporto non sempre sereno con la politica e con la stessa azienda, come dimostrerebbe il continuo passaggio di Che tempo che fa da un canale all'altro, ha chiuso l'argomento: "Dobbiamo auspicare tutti, noi che teniamo alla Rai, che lavoriamo qui da tanti anni, che l’idea di queste prudenze, o che ci possa essere qualcosa che non si può dire, deve essere una cosa che deve scomparire dalle possibilità. È una prudenza che non fa bene alla Rai per prima".

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