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Siamo tutti figli di Maria De Filippi?

Nostra Signora Delle Antenne Tv rivela che Tronisti e Amici sono tutti figli suoi e spera che “i ragazzi da casa, capiscano che per farcela, nella vita bisogna faticare”. Ci siamo persi qualcosa o i suoi programmi adesso li scrive Piero Angela?
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Siamo tutti figli di Maria De Filippi?

Maria De Filippi, nostra signora delle frequenze televisive, si concede in un'intervista a cuore aperto sulle pagine di Visto. Racconta, ancora una volta, la favola della ragazza di provincia che, da piccola, voleva fare il benzinaio perché vedeva che "si guadagnavano tanti soldi" (concetto che rilascia implicitamente indizi maliziosi sul concetto etica/lavoro), che al liceo era proprio una come tanti, di quelle che non studiava e che poi, come d'incanto appunto, all'università è diventata una vera secchiona. Il resto della storia è cosa nota e risaputa, l'incontro al Festival di Venezia con Maurizio Costanzo, dove Maria lavorava in una società organizzatrice di un convegno contro la pirateria. E giù con il cliché che "la tv non era nei miei piani", che "Maurizio non mi ha mai obbligato a far tv", che "non mi ha mai forzato nelle scelte". Non poteva mancare la dichiarazione su "tronisti ed amici", sul simulacro messo su da quella televisione di inizio anni '90 e brandizzato, a norma di legge, proprio da lei: Maria. Baudrillard a confronto, impallidisce.

Sono stanca di portarmi dietro il peso di quella che vince sempre. Nemmeno io amo i tronisti, ma non mi sento meglio di loro. Con i ragazzi di Amici ho stabilito un rapporto vero. Sono tutti figli miei.

Quel messaggio che non c'è. Con i gruppi editoriali che continuano a celebrare Maria De Filippi come la "tv dei sogni e della speranza", dalla quarta parete continuano tutti a credere che sia effettivamente così. Ma, come in tutte le favole appunto, la morale c'è, il sottotesto ce lo fornisce sempre Nostra Signora Delle Antenne Tv:

Spero che ai ragazzi a casa arrivi il messaggio che, per farcela nella vita, bisogna faticare.

Certo. Con i personaggi televisivi che ha creato, andiamolo a dire alle schiere di fusti lampadati e donnine truccate che affollano i casting, quelli che sperano che un domani possano anche loro stappare quelle 40-50 bottiglie di ottimo Clicquot sui tavoli del Billionaire. Almeno prima che chiuda definitivamente.

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