“Schindler’s List” su Rete 4 senza pubblicità, anche questo è servizio pubblico

Lunedì 29 gennaio Rete 4 ha mandato in onda, in prima serata, il film di Steven Spielberg "Schindler's List". Tralasciando ogni elogio ad un'opera dall'enorme rilievo e valore simbolico (non è questa la sede per farlo e altri sono più deputati del sottoscritto), un dettaglio televisivo va necessariamente evidenziato: il film, della durata di 3 ore e 15 minuti nella sua versione integrale, è stato trasmesso da Rete 4 senza pause pubblicitarie. Non è la prima volta che accade, l'opera di Spielberg è stata più volte trasmessa senza spot negli anni passati, al punto da essere divenuta una prassi. Eppure non è un fatto banale, ma anzi qualcosa che va sottolineato, essendo Rete 4 una rete commerciale.
Spesso si rimarca, con tono critico, un atteggiamento commerciale molto aggressivo da parte delle reti Mediaset. La pubblicità è la maggiore fonte di introito per le reti private e, va da sé, si tratta della voce principale alla quale i responsabili dei palinsesti Mediaset dovrebbero dare ascolto. Il più delle volte questa regola si impone, non senza alcuni passi falsi e scelte poco edificanti, fino a mostrare una certa mancanza di rispetto per il telespettatore, in favore di una genuflessione totale alla legge degli ascolti, dello share e degli introiti pubblicitari che possono derivare da tutte le combinazioni possibili di collocazione oraria.
Ad esempio, proprio nei giorni scorsi abbiamo provato a spiegare a grandi linee la logica commerciale per cui la prima serata di Canale 5, soprattutto per la messa in onda di reality come L'Isola dei Famosi e il Grande Fratello Vip, tenda a slittare, partendo in leggero ritardo e terminando ad orari impossibili, senza il dovuto preavviso ai telespettatori. Un comportamento che non facciamo fatica ad etichettare come poco degno di una della prima emittente privata a livello nazionale.
È quindi importante rimarcare, con la stessa urgenza e fiscalità, quando Mediaset non si nasconde dietro quell'anima commerciale, sovente usata come scudo alle polemiche, e decide di agire con responsabilità nei confronti del proprio pubblico, mostrando sensibilità e buon senso. È una di quelle scelte che, adottate in Rai, scatenerebbe la conseguente affermazione che "sì, questo è Servizio Pubblico". Pur trattandosi di una definizione tecnicamente impropria, anche quello di Rete 4 è Servizio Pubblico, se così si può intendere la messa in onda di un prodotto dall'alto contenuto, senza escamotage della rete che approfittino dell'interesse del pubblico. Un semplice gesto simbolico può valere tanto.