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Schiaffo a Luca Abete, l’inviato di Striscia sulle accuse di farsa: “Metodo camorristico”

Luca Abete risponde a chi mette in dubbio la violenza da lui subita durante un servizio sui parcheggiatori abusivi a Napoli. Il dettaglio che ha scatenato dietrologie è nel fatto che Abete si tocca anche la guancia sulla quale non è arrivato lo schiaffo. Lui risponde: “Camorrista chi giustifica una persona che si è comportata come un delinquente”.
A cura di Andrea Parrella
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Sta suscitando una consistente dose di polemiche il servizio di Striscia La Notizia che ha visto Luca Abete vittima di un aggressione, mentre stava realizzando un'inchiesta sul fenomeno dei parcheggiatori abusivi a piazza Mercato, nel centro di Napoli. L'inviato, noto per le sue denunce su disservizi e casi di illegalità in Campania che sono già costate a lui e alla sua troupe aggressioni fisiche in passato, è stato colpito da un forte schiaffo alla guancia destra dopo essere stato pesantemente insultato dall'uomo che lo ha aggredito. Il servizio è andato in onda nella puntata di Striscia del 4 maggio 2018, ma la scena dello schiaffo era stata anticipata nella serata di ieri sui social.

Le accuse a Luca Abete

Ma la reazione da parte degli utenti non è stata unanime nel mostrare solidarietà all'inviato. Un particolare ha solleticato una bizzarra dietrologia, secondo la quale lo schiaffo, che pure è forte a vedere le immagini, non sarebbe vero, bensì finzione. Subito dopo lo schiaffo si vede Luca Abete toccarsi non solo la guancia sulla quale l'uomo ha colpito violentemente, ma anche l'altra, quella sinistra. Diversi commenti al suo post avevano questa impostazione, così come molte condivisioni.

La risposta dell'inviato di Striscia

Per questa ragione Abete ha realizzato un lungo video sulla sua pagina Facebook in cui ha pesantemente condannato chi ha messo in dubbio l'entità della violenza da lui subita e, dunque, la veridicità del suo servizio: "Tutti i giornali parlano dello schiaffo ricevuto dal parcheggiatore abusivo. Vi spiego una cosa: lo schiaffo che mi è arrivato è oggettivamente uno schiaffo forte, difficile da ammortizzare. Si sente il rumore, si sente il fatto che mi sposta. Qualcuno ha notato che dopo lo schiaffo io mi tocco subito sulla parte che lo ha ricevuto e dopo poco mi tocco anche dall'altra parte". Poi Abete prosegue:

Ci sono persone che di fronte a un fatto così violento, un tale abuso, ha detto che lo schiaffo non è vero, che non mi ha fatto male sul serio, perché dopo essermi toccato da una parte, mi sono toccato anche dall'altra.

A questo punto l'inviato di Striscia attacca duramente i suoi detrattori: "Anche io probabilmente certe cose se non le subissi faticherei a comprenderle. Ci sono denigratori che utilizzano metodo camorristico: giusificare una persona che si è comportata come un delinquente, dicendo che io mi sono toccato dall'altra parte, sono camorristi". Abete usa un termine forte per difendere la sua onestà e poi spiega anche il senso di questa iperbole:

Camorrista non vuol dire solo andare a fare la sparatoria o avere un clan, vuol dire anche esserlo qui dentro. Di fronte a un gesto del genere bisognerebbe solo censurarlo e criticarlo. Invece c'è chi va a dire che Striscia ha fatto il bluff.

Il prosieguo del video vede Luca Abete spiegare le ragioni mediche per le quali si è istintivamente toccato anche l'altra guancia: "Ho avuto difficoltà a masticare, ma i medici mi hanno detto che è normale che il trauma mi faccia male sulla pelle e provochi un trauma alla mascella". 

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