Schettino all’Isola dei Famosi? “Per non meno di 2 milioni e mezzo di euro”
Aggiornamento 20 febbraio 16.26 – In una nota Francesco Schettino smentisce assolutamente ogni presunta trattativa, affermando di non aver mai affidato la rappresentanza della sua persona al sedicente procuratore andato in onda nel servizio de Le Iene. Schettino ha fornito la sua versione dei fatti all'Ansa:
Apprendo con grande amarezza di essere stato protagonista, a mia insaputa, di un servizio della trasmissione Le Iene andata in onda su Italia Uno ieri sera e incentrato sulla mia presunta partecipazione al reality di Canale 5 ‘L'isola dei famosi'. Con smisurato imbarazzo mi vedo costretto a dissociarmi completamente da quanto divulgato. La persona ritratta nel suddetto servizio che ha dichiarato di essere un mio rappresentante non è mai stato investito di alcunché mandato a portare avanti surreali trattative […] Come dichiarato dall'inviato Giulio Golia gli incontri tra il falso produttore dell'Isola dei famosi e il mio pseudo-rappresentante si sono svolti tra ottobre e novembre del 2014, mentre già nel mese di agosto del 2014 dopo che un settimanale, arbitrariamente e senza alcun fondamento, aveva pubblicato con grande enfasi la notizia di una probabile partecipazione al reality avevo diffidato attraverso un'azione dell'avvocato Cataldo Calabretta, professionista a cui sin dal aprile 2013 ho dato mandato di curare anche i rapporti con i media, tutti gli organi di stampa a diramare notizie false e tendenziose mirate a strumentalizzare ogni momento della mia vita. A seguito della tragedia del 13 gennaio 2012 oggi ci sono tante persone che stanno vivendo un dramma e nel rispetto della trasmissione televisiva, non riesco a comprendere la metamorfosi da iene a sciacalli.
Come molti ricorderanno, qualche mese fa cominciò a circolare la possibilità che il comandante Schettino potesse prendere parte alla nuova edizione dell'Isola dei Famosi, in questo momento in corso. La notizia stessa è poi naufragata nel silenzio ma, a quanto pare, doveva esserci sotto lo zampino de Le Iene. Il programma di inchiesta di Italia 1 infatti, ha finto l'interessamento del programma nei confronti della partecipazione del comandante, condannato a 26 anni in primo grado la scorsa settimana, contattando i suoi collaboratori responsabili della sua immagine per capire se una partecipazione di Schettino all'Isola fosse possibile e, nel caso, quale fosse il grado di spregiudicatezza del comandante e delle persone che ne curano gli interessi. La voce narrante di Giulio Golia ha raccontato tre diversi incontri con una persona molto vicina al comandante, dai quali è emersa una piena disponibilità alla partecipazione, a dispetto di condizioni economiche a dir poco proibitive. Il procuratore del comandante Schettino premette che il suo assistito abbia esigenza di mantenere una certa credibilità, prima di precisare che la sua disponibilità non dipenda da una sentenza in quanto, se tutto va male, il periodo di detenzione inizierebbe dopo il terzo grado di giudizio (gli incontri sono avvenuti attorno alla fine di novembre 2014). Ed ecco che il collaboratore di Schettino inizia ad evidenziare la sua popolarità incredibile: "Per un certo periodo è stata la terza parola cliccata su Google. La visibilità che c'è attorno al comandante è una cosa mostruosa e non ne riesco nemmeno a capire il perché". La sua preoccupazione , naturalmente, è relativa all'esigenza di fare tutto con la massima cura:
Se partecipa all'Isola dei Famosi avremo un massacro mediatico per i primi sei mesi.
Da qui c'è una prima, finta, offerta di 50mila euro a puntata da parte della produzione fittizia messa in piedi da Le Iene. Una proposta che è l'antipasto del secondo incontro, in cui il collaboratore di Schettino sottolinea una disponibilità massima da parte del comandante: "Ritengo che possa essere interessante per il comandante una cosa di questo tipo. Credo ci siano ottime possibilità che partecipi". Parte essenziale dell'accordo, tuttavia, sembra essere la questione economica e qui, la cifra lievita e non poco:
Da parte del comandante, a quanto pare, c'è stata un'apertura piuttosto concreta. Il salto nel buio si può fare, ma deve valere la pena. Non vale il discorso a puntata, vale il discorso complessivo. Lui si muoverebbe per 2 milioni e mezzo. Almeno il 50% ha intenzione di devolverli ad alcuni parenti delle vittime della Costa Concordia.
Per rincarare la dose il collaboratore di Schettino continua ad esaltare il peso mediatico di cui gode il suo assistito: "Io credo che in questo momento al mondo non esista una copia equivalente. Le dico la verità, io stesso, per meno, non gli consiglierei di muoversi". La curiosità è che il procuratore di Schettino ha immaginato tutto un percorso nel contesto del piccolo schermo per il comandante, non nascondendo dunque di essere ben consapevole che, prima della sentenza, ci sia in qualche modo l'esigenza di far fruttare l'enorme eco mediatica di cui goda Schettino: "Certo, io preferirei gli arrivasse l'offerta di una conduzione di una trasmissione, un'ospitata a Buona Domenica".
Giunti al terzo incontro, la sensazione è che l'accordo sia assolutamente in via di concretizzazione, con l'ennesima affermazione da parte dell'assistito di Schettino tendente a confermare il successo enorme cui la sua presenza potrebbe contribuire: "Sono sicuro che sarà una cosa seguitissima perché alla fine sono tre anni che nessuno lo vede Schettino. Credo che una partecipazione di Schettino, almeno a livello di introiti pubblicitari, triplichi o quadruplichi la cifra". L'incontro si chiude con un'ulteriore discutibile affermazione del collaboratore del comandante: "Se lui prende i soldi sul suo conto, il tribunale glieli prende il giorno stesso. Io sto pensando a qualcosa per il Brasile".