Scherzi a parte, Gianfranco Vissani furioso per i controlli anti Covid: “Ti do un cazzotto”
Domenica 12 settembre, Canale5 ha trasmesso la prima puntata della nuova edizione di Scherzi a parte. Ad aprire le danze del programma condotto da Enrico Papi, è stato Gianfranco Vissani. Il cuoco ha più volte espresso con veemenza le difficoltà che i ristoratori si sono trovati ad affrontare a causa della pandemia. Qualche giorno fa, in un'intervista a Repubblica, ha dato il suo punto di vista – non proprio positivo – sul greenpass:
"Provvedimento inutile se non si vaccinano tutti gli italiani. È uno strumento di controllo non di sicurezza. Se ci sono ancora 15 milioni di italiani che non si vogliono fare il vaccino… Me lo spiegate voi a che serve? Che senso ha se non si rende obbligatorio il vaccino per tutti?".
Anche in televisione ha spesso manifestato il suo disappunto con toni coloriti: "Macherine, non mascherine, ci siamo rotti i cog**. Una persona entra e non sa quando mettere la mascherina e quando toglierla". Insomma, il cuoco ritiene che certe norme rendano più complesso il lavoro e non agevolino l'arrivo dei clienti.
Lo scherzo a Gianfranco Vissani
Così, Scherzi a Parte ha pensato di fare leva proprio sulla reticenza di Vissani a reputare opportune alcune norme anti Covid. Per piazzare le telecamere nel suo ristorante a Baschi in Umbria, Papi ha fatto sapere che sono ricorsi a uno stratagemma. Il cuoco aveva invitato il programma Stasera Italia nel suo ristorante per parlare di come si era riorganizzato per aprire la struttura. Così, a loro è bastato sostituirsi alla troupe per agire indisturbati. Lo scherzo ha avuto inizio con la finta intervista per Stasera Italia:
"Ci troviamo a Baschi nel ristorante di Gianfranco Vissani che spesso si è dimostrato ribelle rispetto alle norme anti Covid imposte dal governo, vediamo come si è organizzato per riaprire le porte del suo regno".
Vissani, a favore di telecamera, ha spiegato: "Il personale stava morendo. Ho detto apriamo e rischiamo". A questo punto, la chiacchierata è stata interrotta da un gruppo di ispettori della Asl, giunti a controllare che Vissani si fosse attenuto rigorosamente alle norme di sicurezza per scongiurare il rischio di contagio.
La rabbia di Gianfranco Vissani
Il finto ispettore incaricato dalla Asl, ha spiegato a Vissani: "Facciamo un controllo per l'apertura di domani. Prendete la temperatura". Il cuoco si è dimostrato subito poco collaborativo e ha iniziato a inveire contro l'ispettore: "Io non apro domani, chi gliel'ha detto? Chi caz** gliel'ha detto? Non mi rompere i co**ioni. Chiama i carabinieri e falli portare via. Ma chi ti ha chiamato?". Poi, ha tentato di liberarsi di lui, rimarcando di stare registrando un'intervista per un programma televisivo. Ma nulla ha fermato l'ispettore, che munito di termometro continuava a misurare la temperatura a chiunque gli capitasse a tiro: "Il ragazzo deve essere controllato, ha 37.2". Vissani era sempre più furioso: "Siamo all'aperto. Vai fuori, ti do un cazzotto. Cambia locale". L'uomo, però, continuava a elencare tutto ciò che non si atteneva alle norme: i divisori necessari in cucina, i tavoli che non erano stati disposti alla giusta distanza, né muniti dei pannelli per arginare le possibilità di contagio: "Ci sono le norme di distanziamento secondo lei qui? Ora mettiamo i divisori". E dopo essersi preso ancora qualche insulto, lo scherzo si è concluso con la classica rivelazione: "Gianfranco Vissani sei su scherzi a parte". Il cuoco, dopo avere inveito ancora un po', è apparso sollevato.