Santoro non rinuncia ad Annozero: o alla Rai o sul web
La scelta di una foto che ritraesse Michele Santoro così sereno, non è casuale: il dubbio che lo sia anche ora è consistente, ma lo è anche il pensiero che lo possano essere i dirigenti delle reti nazionali, che leggendo le dichiarazioni del conduttore, si sentono presi in considerazione e tirati fuori alla velocità della luce. E' anche vero che responsabili del tira e molla di Santoro con la tv sono principalmente loro, che non si decidono definitivamente ad accogliere o mettere alla porta Annozero e il suo autore, così costretto ad errare ancora nel limbo del piccolo schermo, in attesa di giudizio.
Telecom Italia Media gli ha chiuso le porte di LA7 per divergenze di opinioni sulla gestione di un eventuale programma sulla rete di proprietà della società o almeno questo sarebbe ciò che ha rivelato l'azienda: secondo Michele Santoro, invece, dietro la scelta della Telecom Media ci sarebbero pressioni dal duopolo Rai- Mediaset, che vorrebbe evitare l'idea di una LA7 estremamente competitiva. Questo risulterebbe dalle parole del giornalista al giornale di Travaglio, Il fatto quotidiano, che in un'intervista ha raccolto i progetti futuri e le speranze di Michele Santoro, che non vuole assolutamente dire addio al suo Annozero.
E' così che Santoro racconta al giornalista di pensare ancora ad un suo futuro in Rai e attende di avere delucidazioni dalla dirigenza, entro il 31 luglio, data di scadenza del suo contratto con l'azienda. Il conduttore è disposto a tornare anche da esterno, cioè da collaboratore non legato da vincoli con l'azienda, ma destinatario di uno spazio tv d'informazione con la giusta dose d'autonomia, continua Santoro. Se anche il CDA chiuderà le porte ad Annozero e al suo giornalista, in via definitiva, potrebbe realizzarsi quello che Santoro definisce il coronamento della sua carriera: un programma su streaming, attraverso i network tv e il satellite che continui a dar voce al pubblico giovane di Annozero, che chiede al suo fautore di scoperchiare ancora una volta il vaso di Pandora della società italiana.
Visto che il vaso è stracolmo e continua a suscitare reazioni da ogni parte del paese e soprattutto raccoglie ad ogni puntata un gruppetto di cittadini indignati, sarebbe meglio per la Rai cancellare il divorzio con Santoro e far rientrare nei piani Annozero e il suo conduttore, così da tenere a freno, quanto possibile, la bocche spalancate e continuamente in attività del giornalista e dei suoi collaboratori. Il rischio, però, è che un ritorno in Rai di Santoro possa ancora una volta mettere i paletti alla sua idea di giornalismo e riportare daccapo la questione agli attriti che hanno generato la rottura tra uomo e azienda. Una cosa è certa: non si può essere liberi in periodo di schiavitù!