Santoro, citato per danni da Mediaset, si difende a Servizio Pubblico [VIDEO]
Ogni settimana Michele Santoro riesce a togliersi qualche pietruzza dalla scarpa approfittando della grande visibilità della sua trasmissione Servizio pubblico che, con notevoli difficoltà (come i danneggiamenti ai ripetitori), viene trasmessa da una piattaforma multicanale sia in tv che su internet. Servizio pubblico sta quasi diventando però un affare privato di Santoro, così come è emerso nella copertina della quarta puntata del 24/11/2011 dal titolo "Punire i corrotti": il noto conduttore è entrato in studio con il sottofondo musicale di "In questo mondo di ladri" di Venditti e ha iniziato a parlare del conflitto di interessi, argomento che è stato a lungo dibattutto durante tutto il periodo del governo Berlusconi. E tra un'affermazione e un'accusa, Santoro ha fatto riferimento ad una citazione per danni ricevuta da Mediaset in merito ad un sospetto conflitto di interessi riguardante il suo mancato passaggio a La7.
La vicenda è abbastanza contorta e Michele Santoro ha cercato di spiegarla nel modo più semplice possibile ai suoi telespettatori:
Ho ricevuto una citazione per danni da parte di Mediaset perché io ho parlato in un’intervista di conflitto d’interessi. Questa citazione casualmente arriva dopo che Berlusconi ha chiesto a Masi e all’Agcom di chiudere Annozero, dopo che siamo stati costretti ad andar via dalla Rai, dopo che le porte de La7 si sono chiuse, e insomma dopo che casualmente la scorsa settimana il Tg5 ha dedicato un clamoroso articolo al fatto che gli attentati ai ripetitori in Trentino insomma ce li eravamo fatti praticamente da soli, insomma una cosa del genere…. Tutte cose casuali. Parlare del conflitto d’interessi in questo Paese è molto complicato, soprattutto parlare della televisione, ha detto Santoro raccontando al suo pubblico la sua versione dei fatti.
L'intervista di Santoro a Il fatto quotidiano è la causa della citazione di Mediaset
L'intervista che ha provocato questa citazione di Mediaset è stata rilasciata da Santoro a "Il Fatto Quotidiano": sostanzialmente Santoro accusava Mediaset di essere la responsabile del suo mancato passaggio a La7 perchè avrebbe quasi costretto la rete Telecom a non offrire "ospitalità" a Santoro dopo la sua cacciata dalla Rai. La difesa di Santoro punta sul fatto che è attuata, in quel momento, una nuova censura ai suoi danni e tutto questo perchè in Italia c'era e forse ci sarà ancora un intricato conflitto di interessi che unisce la televisione, la politica e il mondo imprenditoriale.
Ma intanto è giallo su questa vicenda perchè la rete del Biscione ha voluto sottolineare che la citazione per danni è stata fatta per difendersi dalle accuse di Santoro di aver esercitato pressioni su Telecom per impedire l'approdo a La7, facendo saltare un accordo già preso con l'ad Giovanni Stella. Ma anche Stella ha smentito che ci siano state pressioni su di lui. E come sempre non si sa dove sta il torto e dove la ragione, l'unica cosa certa è che punire i corrotti e eliminare i problemi derivanti dal conflitto di interessi sembrano due utopie in un paese come l'Italia, sempre alla ricerca di modi, leciti e non, per superare gli ostacoli.