Santoro a Servizio pubblico parla di ‘un altro governo’ con Fini [VIDEO]
In sette giorni per Michele Santoro le cose sono cambiate tantissimo: oltre a gioire dei dati di ascolto eccezionali raccolti da Servizio pubblico nella sua multi-piattaforma, il conduttore ha visto la sconfitta di Silvio Berlusconi alla Camera e le conseguenti dimissioni del premier che hanno fatto gioire una grande fetta di politici del centro sinistra (ma non solo), personaggi noti della tv e dello spettacolo e tanti italiani. E' un Michele Santoro entusiasta quello che apre la seconda puntata di Servizio pubblico intitolata "Un altro governo"; il conduttore ha avuto ringraziare i telespettatori e tutti coloro che hanno creduto nel suo progetto:
Non lo so se vi rendete conto di quello che avete combinato giovedì scorso. Praticamente avete fatto nascere una nuova televisione che è diventata la terza tv del Paese quella sera. E ne avete fatto nascere un'altra della stessa potenza sul web. Quindi possono fregare tutti i ripetitori che vogliono, come hanno fatto ieri sera a Bergamo [il riferimento è al furto dei ripetitori di Telelombardia]. È difficile che questa volta ci possano ridurre al silenzio, perchè il paese sta cambiando, tanto che Berlusconi la settimana prossima si dimetterà.
Per Fini non è finito il berlusconismo ma solo il governo Berlusconi
Michele Santoro ha approfittato della presenza di Gianfranco Fini per delineare un grado più chiaro della situazione del paese, per capire come ci lascerà Berlusconi e quali sono le previsioni per il futuro, cioè dopo le dimissioni di Berlusconi. Il presidente della Camera ha detto: "La situazione finanziaria, economica e quindi sociale è pesante: l'Italia è di fronte ad una situazione pericolosa". Insomma, su questo ci eravamo arrivati anche noi, ma poi ha continuato, nel suo intervento a Servizio pubblico, dicendo "Sabato probabilmente il presidente del consiglio va al Colle e si dimette, poi partono le consultazioni e avremo un nuovo presidente del Consiglio incaricato, è un fatto positivo". E poi ha commentato l'ipotesi di un governo Monti:
Il governo Monti nasce solo se Berlusconi si prende la responsabilità di dire sì a un governo di larghe intese, altrimenti sarebbe un governo del ribaltone. Berlusconi ha la responsabilità di dire ‘facciamo fronte comune'. Il mio auspicio è che si faccia una lista scarna, di dodici ministri, e un programma che non sia il libro dei sogni perchè le ultime vicende ci hanno insegnato che arriva la scopa nuova che scopa meglio ma poi i problemi restano irrisolti. Pochi punti del programma e la convergenza inedita delle forze parlamentari.
Fini spera nel cambiamento dell'attuale legge elettorale perchè se no si rischierebbe un'autentica follia, "al 99% questa legge non consentirà di avere una maggioranza al Senato". E alla domanda di Michele Santoro, molto diretta, "È finito il berlusconismo?", Fini ha risposto con un mezzo sorriso dicendo: "Intanto è finito il governo Berlusconi, accontentiamoci".