Sanremo 2017, D’Alessio: “Io e Al Bano esche per arrivare a 11 milioni di telespettori”
Gigi D'Alessio è ancora furioso per la sua eliminazione dal Festival di Sanremo 2017 ed esprime tutto il suo disappunto in un’intervista esclusiva pubblicata dal settimanale Chi nel numero in edicola da mercoledì 15 febbraio.
A Sanremo non è stato fatto fuori D’Alessio, è stata fatta fuori una categoria di cantanti. Qual è la motivazione, quella di far vincere i giovani? Va bene, allora noi serviamo da esca, perché il programma senza di noi non li fa 11 milioni di telespettatori. Fiorella Mannoia è partita già protetta perché, a quel punto, chi salvavi? La giuria di qualità è normale che salvi la Mannoia, perché fa figo. Fiorella è un’artista meravigliosa, ma è normale che se fra i giurati c’è Paolo Genovese, il regista di “Perfetti sconosciuti” e la colonna sonora è di Fiorella Mannoia, vorrà dire che gli piacerà, no? Allora le cose che a 20 anni non capivi, a 50 le capisci e non è che posso ingoiare tutto, ho deciso che se devo mandare affanculo qualcuno lo faccio. Non sono rimasto contento nei confronti del sistema Sanremo.
Gigi D'Alessio commenta anche la presunta intervista nella quale avrebbe dichiarato di essere costretto a cantare per ancora 15 anni per risollevare le proprie finanze dopo una serie di investimenti sbagliati.
Io non ho fatto nessun intervista, la gente pensa che mi sono svegliato a dire “devo cantare 15 anni perché mi servono i soldi”, ma non è così e purtroppo non ho potuto fermare questo flusso. È una storia che risale a quattro anni fa, e molti sanno come stanno le cose. Qualcuno ha detto che sono andato a Sanremo per fare cassa, ma perché, ci pagano? Allora avrei dovuto fare il Superospite. Io ho solo detto che sono stato portato per mano in un investimento sbagliato, intorno a noi c’è sempre qualcuno pronto a fregarti. Ma ora non è che canto perché ho bisogno di soldi, canto perché a 50 anni cosa dovrei fare, mettermi su una spiaggia a prendere il sole?