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Sandro Piccinini pensa al futuro: “Niente più telecronache a Mediaset, ci siamo salutati”

Il celebre telecronista parla al programma radiofonico “Un Giorno da Pecora” dei suoi progetti per il futuro, dopo l’anno sabbatico che si avvia alla conclusione. Per l’avvenire non esclude alcuna possibilità di quelle sul mercato, da Sky a Dazn, passando per la Rai, ma su una cosa è certo: l’addio a Mediaset.
A cura di Andrea Parrella
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Tra i telecronisti sportivi cult del panorama televisivo italiano c'è sicuramente Sandro Piccinini. La voce del calcio Mediaset ha salutato l'azienda nel luglio 2018, con l'ultima partita raccontata per il Biscione dop trent'anni di carriera, la finale dei mondiali russi. ospite del programma radiofonico "Un Giorno da Pecora" Piccinini ha raccontato come trascorre le sue giornate da quando ha scelto di prendersi una pausa:

“Si,mi sono preso un anno sabbatico e ho viaggiato molto. Sono stato a Miami, a Cuba, Shangai, Hong Kong. Prima avevo viaggiato molto per lavoro ma andando sempre negli stessi posti: Londra, Madrid, ma sempre per fare telecronache. In vacanza si sta meglio…”

Nella sua carriera circa 1800 telecronache, comprese quelle in cui non aveva a disposizione mezzi tecnici molto all'avanguardia: “La prima l'ho fatta su di un albero a Montemario, Roma. Avevo 20 anni, erano i primi anni Ottanta. Lavoravo in un radio locale e non potevamo entrare allo stadio. Così mi misi sull'albero, con un binocolo e una ricetrasmittente collegata ad un appartamento vicino. Solo che col binocolo, dopo 10 minuti, ti veniva da vomitare. E a Firenze una volta feci la telecronaca da un telefono a gettoni nel bar dello stadio: mi portai 300 gettoni”.

Rimanendo in un clima amarcord, Sandro Piccinini è tornato alle telecronache che più gli sono rimaste nel cuore: "Tutte quelle del mondiale mi sono rimaste nel cuore, la più stressante della mia vita però è stata Juve Milan, la finale di Champions del 2003, finita ai rigori. Dopo quel match ho avuto mal di testa per una settimana”.

Vista la notorietà e il peso mediatico di telecronisti del suo calibro, i conduttori gli chiedono se stia mai stato oggetto di pressioni da parte delle società: “Ricevevo molte telefonate il giorno dopo ‘Controcampo'. Io però durante la partita tenevo il telefono spento, mentre ora non è più così e c'è il rischio di venire condizionati. So che alcuni uffici stampa di società calcistiche mandano messaggi ad alcuni miei colleghi, durante la partita […] Alcuni di questi messaggi sono molto sgradevoli: so di miei colleghi rimasti molto male. Scrivono cose come ‘hai sbagliato su una decisione arbitrale e cose di questo tipo'. Sono intimidazioni che a me non piacciono”.

Qualche settimana fa Piccinini è stato ospite del salotto di Fabio Caressa a Sky e subito è circolata la voce di un possibile accordo  per il futuro con l'emittente satellitare. Lui non dà certezze, tranne una: “A Mediaset non tornerò, ci siamo salutati.”

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