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Festival di Sanremo 2020

Sabrina Salerno: “Donne a Sanremo? Se non sei brava non ti chiamano”

Sabrina Salerno sarà una delle 10 donne che accompagneranno Amadeus al prossimo Festival di Sanremo 2020. Al quotidiano “Leggo” parla delle dichiarazioni di Amadeus: “So bene quanto Amadeus sia gentile e rispettoso nei confronti di tutti. E poi se non sei brava a Sanremo non ti chiamano”. Sul rap: “Si può fare anche senza violenza”.
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Sabrina Salerno sarà una delle 10 donne che accompagneranno Amadeus al prossimo Festival di Sanremo 2020. Scenderà la famosa scaletta del Teatro Ariston in due serate, quella del mercoledì e quella del sabato. In una intervista di Marco Castoro per "Leggo", Sabrina Salerno parla a tutto tondo di quello che rappresenta per lei questa esperienza in questo momento della sua vita privata e professionale. Inevitabile il passaggio sulla polemica delle dichiarazioni di Amadeus"È stata una esagerazione. So bene quanto Amadeus sia gentile e rispettoso nei confronti di tutti". 

Sabrina Salerno sulle parole di Amadeus

"Perché non si può dire bella a una donna che scoppia il finimondo?", chiede l'intervistatore. Lucida la risposta di Sabrina Salerno, icona sexy dell'Italia degli anni '80, che ha vissuto un periodo decisamente meno attento alle parole che si possono proferire sull'universo femminile.

Amadeus ha presentato tutte le donne come belle e a qualcuno ha dato fastidio. Una polemica inutile quella di enfatizzare la bellezza con la questione del passo indietro, frase che è stata fraintesa. Io ho un marito che da 30 anni, poveretto, sta al mio fianco e sa stare un passo indietro, come ci sto io quando è lui protagonista nel suo lavoro, ciò significa avere amore, protezione, supporto.

La vita privata di Sabrina Salerno

Sabrina Salerno è ritornata in Italia e in particolare nella sua Sanremo, nella quale ha abitato per più di dieci anni. Attualmente, Sabrina Salerno vive in Francia, dove ritornerà subito per una serie di show: "Ho 40 date già fissate, abbiamo venduto 4 milioni di biglietti". 

Ma il ruolo più impegnativo è quello di mamma, quello più faticoso, il dono più bello che mi è stato fatto. Dare una vita è qualcosa di magico. È una responsabilità affiancarlo, accompagnarlo, stare dieci passi lontano per controllare…con i tempi che viviamo. Luca Maria ha 15 anni, frequenta il classico. Non ama il mondo dello spettacolo e non è attratto dallo star system. Gli ho detto devo partire per Sanremo, hai cose importanti a scuola questa settimana? E lui: “no tranquilla, non ho compiti in classe”. E allora puoi venire qualche giorno con me, vieni a trovare la nonna. E lui all’improvviso ha detto: “Non posso perdere greco, latino”. Figuriamoci se lo porto una settimana a Sanremo mi denuncia.

Sul rap e su Junior Cally

Inevitabile anche un riferimento alla seconda grande polemica del Festival di Sanremo, quella su Junior Cally. Sabrina Salerno non fa riferimento direttamente a lui, ma parla del rap e del linguaggio violento in generale.

Il rap è durissimo, racconta l’insoddisfazione. Si utilizza per denunciare situazioni ingiuste. Una forma di ribellione. Nasce dalle bande americane, una contro l’altra, una cultura che noi abbiamo da poco. Alcuni sono violenti e altri meno, ma secondo me il rap si può fare anche senza violenza. Prendo tutte le distanze dal linguaggio violento, ho insegnato a mio figlio il rispetto per se stesso e per tutti gli essere viventi, non voglio sentire neanche una parolaccia, figuriamoci una mancanza di rispetto verso qualcuno. […] Quando insulti motivazione è sempre l’insicurezza, attacchi proprio perché ti senti inferiore, così come i rapper violenti.

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