Sabina Guzzanti: “Non mi hanno fatto lavorare in tv per 15 anni, la satira è proibita”
Tra i tantissimi ospiti che stanno popolando questa edizione del Giffoni Film Festival, è apparsa anche Sabina Guzzanti, intervenuta per una Masterclass davanti al giovane pubblico della manifestazione cinematografica. Per la comica e regista, è stata l'occasione per un interessante discorso sulla satira in tv. Dichiarazioni, quelle della Guzzanti, destinate a sollevare un ampio dibattito:
Ho qualche problema a lavorare in televisione, . Ora mi hanno fatto tornare grazie al Tg Porco che ho girato a casa mia con un green screen. Un prodotto fatto in casa, solo per la circolazione web, ma abbiamo fatto una decina di milioni di visualizzazioni. Oggi non c’è satira perché non si può fare, non perché non ci sia chi sappia farla. Non te la fanno fare, è proibita oggi. Chi fa satira li vedi nei cabaret, ma non ti fanno fare qualcosa di prestigioso.
"La censura mi ha toccato da vicino, la tv non è più libera"
La Guzzanti è pronta a tornare finalmente sul piccolo schermo, con la copertina di Piazzapulita su La7.
Mi sono battuta per la libertà di espressione, la censura mi ha toccato da vicino. Per 15 anni non ho lavorato in tv, ma ho fatto cinema e documentari. Non c’è nulla che si possa fare per fermare una persona. La tenacia è tutto nella vita. Il futuro si costruisce, non lo si attende, altrimenti lo lasci decidere agli altri. Dobbiamo costruire il futuro che vogliamo. Quando era libera, la tv scatenava partecipazione, reazioni, anche la sensazione che le cose potessero cambiare. Oggi questa sensazione non c’è più. Ti riempiono la testa di programmi fatti apposta per renderci passivi. La vita si è fatta angosciante, l’istinto ci porta alla fuga perché non vuoi pensare a niente e ti riempiono la testa di cose stupide e grette.
La Guzzanti ha parlato anche del suo ultimo film, "La trattativa", su cui, dopo il passaggio alla Mostra di Venezia 2014, c'è stato il silenzio più totale: "C’è stata una forte irritazione di Napolitano verso il film e c’è stata una chiusura praticamente totale della stampa. Ci sono state pressioni anche a livello internazionale, ne sono certa. I miei film sono sempre usciti in Francia con un'incredibile attenzione della stampa. Su questo film, invece, non è uscito nulla. Non può essere un caso".
Su Berlusconi: "Felice di avere contribuito alla sua caduta"
Infine, un immancabile accenno all'eterno "nemico" Silvio Berlusconi:
Avevo 22 anni quando l’ho incontrato. Berlusconi aveva censurato un programma di Ricci che si chiamava Matrioska e ci invitò ad Arcore per altri progetti, visto che non voleva perdere alcuni di noi. Avevo aspettative molto alte: Craxi era ancora abbastanza in auge e non si pensava a una discesa in campo di Berlusconi. Sembrava l’imprenditore in gamba che voleva creare spazi nuovi in tv. Ma sono rimasta delusa da subito: ho avuto la sensazione di una persona di estrema volgarità, antidemocratica. L’ho subito percepito come un pericolo enorme. Sono felice di avere contribuito anche in minima parte alla sua caduta.