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Rocco Schiavone arriva in Germania, e in copertina lo presentano con una bestemmia

La serie tv con Marco Giallini tratta dai racconti di Antonio Mazzini sbarca in Germania e genera immediatamente polemica per la bestemmia in copertina sulla rivista di settore “Zitty”, che inavvertitamente utilizza una frase in realtà mai pronunciata dal personaggio di Rocco Schiavone nella serie.
A cura di Andrea Parrella
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Il confine tra il sacrilegio e il capolavoro involontario è sottolissimo. Se c'è una cosa sulla quale i tedeschi sanno dimostrare sempre una certa fantasia, quella è la titolazione delle pagine di giornale per notizie relative all'Italia. In passato ci eravamo indignati per le copertine in cui si rappresentava il Belpaese con i simboli anti-oleografici della mafia e delle pistole, o quelle in cui gli spaghetti avvolti da una forchetta diventavano un cappio, oggi è una serie tv a provocare un nuovo, piccolo caso. Si tratta di "Rocco Schiavone", successo targato rai con Marco Giallini nei panni del ruvido vicequestore romano dal torbido passato, che in questi giorni arriva in Germania.

La bestemmia in copertina

Ma a far discutere non sono i contenuti scomodi e gli elementi politicamente scorretti che sfumano la personalità del protagonista, bensì una bestemmia che la "Zitty" ha utilizzato come titolo per la presentazione della serie tratta dai racconti di Antonio Mazzini. "Porca M******, ein mord!", che tradotto significa "un morto", questo il titolo in copertina utilizzato per il lancio, con tanto di volto di Giallini nei panni del vicequestore. Ma stavolta il personaggio, che pure si era trovato al centro di una polemica politica per il consumo di marijuana, non c'entra nulla.

Le bestemmie di Renato, concorrente del GF ungherese

L'utilizzo disinvolto di una bestemmia, tema sul quale in Italia siamo, per ovvie radici culturali, molto sensibili, ricorda molto un altro goliardico caso televisivo, documentato dalla Gialappa's Band diversi anni fa e diventato un momento cult della storia di Mai Dire Gol. Stiamo parlando di Renato, concorrente di origini italiane del Grande Fratello ungherese che indottrinò tutti i protagonisti di quell'edizione del reality, conduttori compresi alla pronuncia di bestemmie in italiano. Il tutto in diretta televisiva, in prima serata.

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