Roberto Saviano a Vieni via con me: camorra, mafia e ndrangheta, dal mito all’Italia
Società d’individui edificate su un insieme di regole: nascono così le tre organizzazioni criminali che, da anni ormai, dominano in maniera incontrastata l'Italia meridionale. In questo modo, Roberto Saviano a Vieni via con me descrive le organizzazioni criminali comunemente conosciute come camorra, mafia e ndrangheta. Società formate da individui la cui vita all’interno dell’organizzazione viene regolata da una gerarchia precisa, fatta di scale e di gradi che determinano i diversi livelli d’importanza.
Saviano, che cattura l’attenzione del pubblico in studio, monopolizzandone perfino i pensieri, si concentra soprattutto sulla diffusione della ndrangheta nel Nord Ita
lia e sui rapporti che regolano la collaborazione tra le organizzazioni criminali e la parte meno sana delle istituzioni. Come Gianfranco Miglio, ideologo della Lega Nord che, come ricorda lo scrittore, scrisse perfino di voler “istituzionalizzare” la mafia.
E allora Saviano, che da anni lotta contro la camorra poiché, per effetto del libro scandalo Gomorra, viene ancora oggi costretto a girare munito di una scorta armata composta di sette uomini, si appella allo scandalo e all’ingiustizia perpetrata ai danni degli italiani, di tutti gli italiani. Perfino di quella parte che si ritiene lontana dagli effetti negativi più immediati generati dal più grosso cancro della società, solo perché, per un’assurda associazione d’idee, se ne ritiene geograficamente distante. Saviano conclude il suo monologo con un appello a fare del bene, affinché la parte onesta dei cittadini non sia costretta a chiedere come un favore ciò che in realtà, spetta loro di diritto. E ancora una volta, merito della condizione di chi questa bruttura è costretto a viverla ogni giorno da vicino, le sue parole conquistano la platea.
Stefania Rocco