Roberto Cenci risponde alla Carlucci: Baila non è Ballando
La risposta Mediaset all'azione legale della Carlucci contro Baila! non si è fatta attendere ed è il regista e direttore artistico del programma ballerino di Mediaset a parlare, cioè Roberto Cenci. A leggere le sue parole, l'invito del regista è alla rilassatezza e tranquillità, perchè la Carlucci non ha niente da recriminare. Innanzitutto Cenci ci tiene a ribadire che i due programmi prendono spunto da format di diverse emittenti, Ballando dalla BBC e Baila! da Televisa, ma nel nostro primo articolo vi avevamo svelato della bagarre tra le due tv, dove la prima ha accusato la seconda di plagio. Insomma, la situazione non cambia, ma solo la location!
Il problema sarebbe quindi di fondo, poichè i format di partenza dei due programmi Rai e Mediaset sarebbero una copia l'uno dell'altra, ma per Cenci la vera difesa dalla possibilità di incorrere nel plagio è la personalizzazione "Noi avremo anche gente comune: macellai, salumieri…", risponde il regista ai giornalisti di Libero e de Il giornale. Insomma, la Carlucci non avrebbe di che preoccuparsi, visto che Baila avrà anche gente del popolo e non solo vip! Si, ma per il resto?!
Baila e Ballando con le Stelle prevedono entrambi gare di ballo, con coppie formate da un professionista e da un non professionista (poichè vip e gente comune che parteciperebbero, non sono ballerini di professione!) e detto ciò, dove non avrebbero senso le preoccupazioni di Milly Carlucci? La conduttrice teme per il suo programma, che sarebbe anticipato da Baila! in onda a settembre accaparrandosi per primo quella fetta di pubblico a cui punta Ballando, ma sostanzialmente è contraria alla messa in onda del programma di Cenci, condotto dalla D'Urso, in quanto copia rivisitata del suo show. Anche le notizie circa uno spostamento del ballerino Samuel Peron nel cast di Baila, a suon di quattrini, avrebbe allarmato non poco la bionda conduttrice Rai, che si è sentita crollare il terreno sotto i piedi, al solo pensiero di un Ballando allo sfascio, per colpa della concorrenza.
Ma anche per questo deve stare tranquilla Milly Carlucci, prosegue Cenci, perchè il suo Baila! non punta assolutamente a sottrarre a Ballando i suoi professionisti, ma tenterà anche su questo piano di differenziarsi, con un parterre tutto nuovo di maestri e maestre, che accompagnino i concorrenti nel mondo della danza. Crediamo alle promesse del regista, che tenterà in qualche modo di staccare l'idea di Ballando con le Stelle dal suo Baila!, ma la minestra è sempre la stessa. Anche Pier Silvio Berlusconi aveva parlato di "tv dove si seguono gli stessi programmi", ma perchè arrendersi a quest'idea? Se una volta ci perderà un programma Rai, l'altra volta a soccombere sarà uno Mediaset, ma la mancanza di fondo è quella di originalità.
Stessa questione per Ti lascio una canzone e Io Canto, che si differenzierebbero solo per questioni di competitività tra i piccoli cantanti protagonisti: ma per il resto? Non prendiamoci in giro, sono programmi le cui dinamiche quasi combaciano e che non potranno mai brillare di luce propria fin quando la loro convivenza andrà avanti. E anche su questo le parole di Cenci tuonano e mostrano delusione verso il comportamento della Rai: l'idea di Ti lascio una canzone era del regista, che sperava di poterla portare con se anche in Mediaset. E questo giustificherebbe la riproposizione di un programma simile? La qualità di questi programmi fotocopia non è messa in dubbio, cambierà l'inchiostro, ma il contenuto propinato è lo stesso e queste azioni legali, polemiche a distanza e accuse vicendevoli non fanno altro che denotare la povertà di idee della televisione italiana.