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Roberta Bruzzone querela Virginia Raffaele e anche Amici, che l’ha ospitata

La giornalista conferma la volontà di querelare l’imitatrice ed estende la sua azione legale anche al programma del sabato sera: “La signora De Filippi, quando fu parodiata da una nota trasmissione tv e ne ebbe a male, impose la fine di questa parodia “.
A cura di A. P.
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Dopo giorni di polemiche Roberta Bruzzone ha confermato la sua decisione di voler procedere alla querela di Virginia Raffaele, la comica che ha proposto la sua imitazione sabato scorso, durante il programma Amici. La giornalista aveva già annunciato la volontà di procedere tramite azione legale contro l'imitatrice tramite Twitter, tra sabato e domenica, accogliendo la solidarietà di molti utenti, che l'avevano appoggiata. E durante una diretta Periscope del collega di Quarto Grado Carmelo Abbate, Roberta Bruzzone non ha fatto altro che confermare quanto aveva già comunicato a Fanpage in un'intervista telefonica:

Io mi sono proprio incazzata, ma non per la parodia perché i più grandi personaggi famosi vengono parodiati, anzi sotto certi punti di vista è anche lusinghiero. Quello che mi ha molto disturbato, e che forse non tutti hanno colto subito, è il continuo, reiterato, becero riferimento ad abitudini sessuali, a contenuti sessuali, a una sessualizzazione caricaturale che non mi appartiene.

La giornalista ribadisce ancora di aver provato molto disappunto nei confronti dell'idea di essere stata caratterizzata da tratti eccessivamente sensuali e procaci: "Io sono una persona che in tv si mostra in maniera sempre molto professionale e molto sobria. Non mi sembra di approfittare della mia fisicità in maniera procace o volgare, né di averlo mai fatto. Soprattutto mi ha disturbato è il fatto che la Raffaele in maniera sistematica mi attribuisce condotte assolutamente infamanti; in particolare quella di aver ottenuto successo professionale non per meriti, per fatica di aver passato tanti anni sulla scena del crimine a difesa delle vittime, ma perché ho elargito favori sessuali a destra e a manca". Ecco dunque le motivazioni per le quali ha deciso definitivamente di agire per vie legali: "Io non sono una persona che abbaia. Io sono una persona che morde. E poi magari abbaia". La giornalista aggiunge ancora un appunto, rispetto all'idea di poter essere volto gradito o meno al pubblico:

Io posso essere simpatica o antipatica. La cosa non mi muove particolari sensazioni. Non faccio il mio lavoro per essere simpatica alla gente. Se lo sono, tanto meglio. Se non lo sono me ne faccio una ragione, così come quelle persone a cui sto profondamente sul cazzo… Io non sto in televisione a parlae di Roberta Bruzzone o a sculettare. Io sto in televisione a parlare del mio lavoro. E in quanto tale esigo rispetto. Non siete d'accordo? Vedremo cosa ne penseranno i giudici

Infine la sorpresa, perché viene tirata in ballo anche la De Filippi e il suo programma, responsabile di aver ospitato la conduttrice. Il riferimento è al fatto che in passato la stessa conduttrice, vittima di una gag, non accolse con molto favore l'idea. Si trattava del 1997, quando Maurizio Costanzo ebbe a lamentarsi, in diretta, contro un'imitazione andata in onda a Domenica In nella stessa fascia oraria. Ecco il link riferito all'articolo del Corriere della Sera:

A coloro che mi muovono critiche su questa mia posizione, ricordo che proprio la signora De Filippi, quando fu parodiata da una nota trasmissione tv e ne ebbe a male, impose la fine di questa parodia e ci sono anche riscontri giornalistici su questo

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