Rivoluzione Raiuno con Madama Butterfly, il pubblico chiede più lirica in tv

In tempi in cui non si fa che parlare di trash televisivo, Raiuno stupisce tutti e stravolge il palinsesto del 7 dicembre (Tg e "Affari tuoi" compresi) per trasmettere in diretta televisiva la Madama Butterfly di Giacomo Puccini, l'opera scelta per la Prima che, come ogni anno a Sant'Ambrogio, apre la stagione del Teatro alla Scala di Milano. È l'evento mondano dell'anno ma anche e soprattutto un momento di importanza culturale straordinaria che, finalmente, il Servizio Pubblico ha scelto di presentare sul primo canale Rai, anziché su Rai5 come avveniva negli scorsi anni (senza contare il lungo periodo in cui venne trasmessa su Sky). In attesa di conoscere gli ascolti – che potrebbero stupire – la sensazione è quella di aver assistito al trionfo della cultura sulla tv generalista, un atto di coraggio che non può che far bene al pubblico italiano assuefatto a una programmazione spesso ritrita e dozzinale.
Basta dare un'occhiata a Twitter per vedere che la messa in onda della Madama Butterfly su Raiuno è stata, per la gioia dei melomani e del pubblico colto, il trend assoluto del pomeriggio. Il merito, in parte, è proprio della Rai e della volontà di collocare le oltre tre ore di opera pucciniana proprio sul canale più seguito della tv pubblica. È dunque una piccola rivoluzione, quella cui abbiamo assistito? Certamente, con un unico piccolo neo: la decisione di chiudere la trasmissione subito dopo la fine dell'opera, tagliando così la maggior parte dei 13 minuti di applausi tributati al soprano Maria José Siri, al direttore Riccardo Chailly e agli altri artisti in scena. Un particolare che non è sfuggito al pubblico, che punzecchia Raiuno per la scelta infelice (dovuta all'incombenza dello speciale Porta a Porta sulle dimissioni di Renzi) e chiede a gran voce una cosa sola: più lirica in Rai, a orari accessibili a tutti.