Rita Bonaccorso: “Via dalla Sicilia, sono stanca dopo tutto il male che mi è stato fatto”
Rita Bonaccorso alla fine ha perso la sua battaglia. Pochi giorni fa l'abitazione per la quale l'ex moglie di Totò Schillaci si batteva da anni, è stata venduta all'asta ed attualmente la Bonaccorso continua a non avere una casa, dopo 20 anni di battaglia legale. Raggiunta da Barbara D'Urso e le telecamere di Domenica Live, si è fatta nuovamente immortalare con sua madre davanti al camper posizionato all'esterno dell'abitazione mesi fa. Scoraggiata, oramai senza molte forze, ha parlato così:
Potete dire quello che volete, ma la verità è scritta nelle carte: io sono innocente. La gente le ha lette le carte, sono dappertutto. Da questa vicenda ho imparato che per la legge italiana i grandi e potenti possono rubare, la mia casa è stata rubata. A me non è stata fatta giustizia terrena, ma davanti alla giustizia divina io avrò la meglio.
Il pignoramento della casa di Rita Bonaccorso
La Bonaccorso ha abbandonato i toni belligeranti di mesi fa, mostrando alla conduttrice di non credere più nella possibilità di riavere indietro ciò che credeva le spettasse. Oggi è sfinita dalla fatica e da quelle che crede siano le ingiustizie subite: "Lo dico sinceramente, non farò più battaglie, mai più lotte, perché ho capito che è tutto un sistema per fregare la gente. La casa non la voglio più, sono stanca, distrutta da questa battaglia. Però vivo in strada e non ho fatto nulla".
L'ex moglie di Schillaci vuole lasciare Palermo
Pur chiedendo un lavoro tramite la trasmissione, o un aiuto che le possa permettere di ricominciare, Rita Bonaccorso dice chiaramente di non voler più vivere a Palermo e in Sicilia, proprio in virtù delle ingiusitizie subite: "Io se non ho più questa casa, non voglio starci più in questa terra, non voglio più stare in Sicilia per tutto il male che mi è stato fatto".
Perché la moglie di Totò Schillaci ha perso la sua casa
Rita Bonaccorso, ex-moglie di Totò Schillaci, sarebbe stata condannata per pagare i creditori di una gioielliera fallita nel 1994, di cui la donna risulterebbe “socia apparente”. Un ruolo che ha sempre negato, anche attraverso i numerosi legali che l'hanno abbandonata, presentandole parcelle piuttosto esose. Tutto comincia nel 1992 quando una conoscente palermitana che ha una gioielleria a Torino, Giovanna Giordano, le chiede il favore di andare ogni tanto nel suo negozio per farle pubblicità. A tutti la presenta come la moglie di Schillaci, anche se Rita Bonaccorso è già separata. Dopo due anni la gioielleria fallisce e nel 1996 nel procedimento viene coinvolta anche lei.
Risulta debitrice di una ditta svizzera fornitrice di anelli, bracciali, diamanti e rubini per 390 milioni di lire. Gioielli mai pagati dalla gioielliera e finiti al centro di una rapina, che a detta dei giudici sarebbe stata "simulata" dalla stessa proprietaria. Nel frattempo l'ex moglie del calciatore torna a Palermo e comincia l'odissea, con le sentenze di condanna dei tribunali. La donna viene condannata a risarcire il fornitore di gioielli nel 2006, sentenza confermata in appello nel 2008. A ottobre 2015 arriva la condanna definitiva.