Rita Bonaccorso: “Non consegno le chiavi di casa, piuttosto mi faccio arrestare”
Mancano pochi giorni perché Rita Bonaccorso, ex moglie del calciatore Totò Schillaci, possa sapere se le sarà permesso rientrare nella sua casa o se dovrà continuare a dormire nel camper in cui vive da qualche mese. La donna, ormai, è un volto noto della tv, spesso ospite di Barbara D'Urso nel cui programma ha raccontato la sua storia e in cui aggiorna il pubblico sul procedimento in corso. La donna fu sfrattata dalla sua casa perché aveva un presunto debito di 390 milioni di lire che lei sostiene di non dover pagare, essendo la vera vittima di una truffa perpetrata da sua amica.
La donna ha deciso di non abbandonare il terreno su cui c'è la casa e su cui inizialmente aveva piazzato una tenda, prima di ricevere una sistemazione più consona a seguito di un appello proprio al pubblico del programma di Canale 5: "Sono stata 30 anni in quella casa, non voglio lasciarla – disse -. Io non c'entro nulla con quei debiti. Sono innocente. Italiani, vi prego, se avete un camper da prestarmi ditemelo. Non posso più dormire qui all'aperto!".
"Il 28 febbraio c'è un'udienza molto importante per me. L'udienza di sospensione. Se tutto andrà bene, io potrei tornare in quella casa. Per questo voglio chiedere al giudice di guardare bene tutte le carte. Non voglio fare braccio di ferro con loro, ma hanno in mano la mia vita. Io non gli consegno le chiavi di casa. Piuttosto mi faccio arrestare. Io sono innocente. Non ho fatto niente. Questa è la mia casa" ha dichiarato la Schillaci, ospite ancora una volta di Pomeriggio 5, il programma della D'Urso che oggi le ha chiesto se, in caso fosse accertato che sia lei la vittima di questa truffa e non l'artefice, possa tornare nella sua casa: "Sì, il 28 febbraio ci sarà l'udienza e i giudici decideranno. Se andrà male, la mia casa andrà all'asta. Io, intanto, continuo a vivere nel camper davanti a casa mia".