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Riina da Vespa, direttore di Rai1: “Ho visto la mafia, pretenderemo la liberatoria prima”

L’intervista di Bruno Vespa a Salvo Riina, realizzata in una puntata di “Porta a Porta”, continua a suscitare polemiche. Il direttore di Rai1 Andrea Fabiano ha commentato: “Quando ho visto le immagini ho avuto l’impressione di avere di fronte la mafia”. Così la Rai è corsa ai ripari: “Dal 6 aprile, il rilascio delle liberatorie dovrà avvenire sempre prima, no discussioni”.
A cura di D.S.
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L'intervista di Bruno Vespa a Salvo Riina ha sollevato un gran polverone. In tanti si sono detti indignati per la possibilità data al figlio del boss mafioso, di promuovere la sua biografia. In queste ore, in audizione in Commissione di Vigilanza, il direttore di Rai1 Andrea Fabiano si è espresso sulla vicenda, in toni tutt'altro che favorevoli.

"Quando ho ricevuto i materiali delle registrazioni, a poche ore dalla messa in onda prevista, ho avuto l'impressione di avere di fronte la mafia".

Dunque ha reputato opportuno confrontarsi con Carlo Verdelli, direttore dell'offerta informativa Rai: "Dal confronto è scaturita la decisione di procedere alla messa in onda, oltre alla volontà di approfondire il tema con una puntata ulteriore".

"Salvo Riina non ha ricevuto compensi per l'intervista con Bruno Vespa"

Andrea Fabiano ha precisato, però, che Salvo Riina non ha ricevuto alcun compenso per la tanto discussa intervista e che le domande non erano state concordate, come alcuni hanno affermato: "Vespa ha incontrato il mafioso a Padova solo in occasione della registrazione, nessun compenso è stato riconosciuto e le domande non sono state anticipate. L'intervista si è svolta senza alcuna interruzione ed è stata trasmessa integralmente. La liberatoria è stata rilasciata dopo la registrazione, e questo è un punto critico. Quando la messa in onda è a stretto giro, la liberatoria viene rilasciata prima e altrimenti non potrebbe essere. Vespa mi ha comunque assicurato che ogni eventuale richiesta di modifica sarebbe stata respinta al mittente". Infine, ha spiegato che dal 6 aprile, la liberatoria dovrà essere rilasciata prima:

"C'è dal 6 aprile una regola di ingaggio semplice, che riguarda futuri casi complessi. Il rilascio delle liberatorie dovrà avvenire sempre prima, no discussioni".

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