Riccardo Scamarcio: “Da piccolo volevo fare il contadino, mi chiamo zappatore”
"Volevo fare il contadino e l'attore. Infatti mi chiamo lo zappatore", scherza Riccardo Scamarcio, intervistato da Il Corriere della sera. Attore e produttore cinematografico che ha da poco varcato la soglia dei 40 anni, racconta come ha trascorso i mesi di lockdown imposto dalla pandemia: "In Puglia, in campagna, in solitudine". Scamarcio si ritiene un genere di persona molto introspettiva, che ama stare da solo. In quarantena si è dedicato alla sua terra, la Puglia, alle riflessioni e a qualche hobby. "Faccio l'idraulico, il falegname, l'elettricista", spiega l'attore, che in Puglia ha un'azienda agricola. Una parentesi di meritato riposo, dopo il lavoro al suo ultimo film, in cui lo troviamo nei panni di attore, co-sceneggiatore e co-produttore. "Gli Infedeli" sarà infatti disponibile dal 15 luglio 2020 su Netflix.
"Gli infedeli " sbarca su Netflix
Anche il cinema riparte e muove i primi passi, dopo la pandemia. "Gli infedeli" è l'ultimo lavoro di Riccardo Scamarcio, diretto da Stefano Mordini, una commedia remake dell'omonimo film francese. La storia lega cinque vicende con un tema centrale, l'infedeltà. Dalle bugie ai litigi, dalle sorprese ai problemi di ordinaria quotidianità, il film esplora il tradimento di coppia in tutte le sue sfumature, confermando e sfatando i suoi clichè. Nel cast, insieme a Scamarcio, ci sono Laura Chiatti, Valerio Mastrandrea, Valentina Cervi e Massimiliano Gallo. "Il tradimento io cerco di evitarlo, sapendo che è un demone in agguato, – racconta Scamarcio al Corriere – In amore non bisogna mai dare nulla per scontato, bisogna stare attenti ai rapporti seduti, dove tutto sembra andare avanti grazie a una perfetta routine". E sull'amore finito con Valeria Golino spiega sintetico: "Non finisce mai, il vero amore. Anche se non ci si vede più". Con l'attrice sono rimasti in buoni rapporti, ma il suo cuore ora è per Angharad Wood, 46enne che vive a Londra dove dirige la sua agenzia di management.
I 40 anni di Riccardo Scamarcio
Da "Tre metri sopra il cielo", sono passati 16 anni, ma dal film cult che lo ha consacrato come idolo della adolescenti, la sua carriera ha visto tante altre tappe importanti. Nel 2005 vestiva i panni del Nero in "Romanzo Criminale", diretto da Michele Placido. Due anni dopo arriva "Manuale d'amore 2" di Giovanni Veronesi, "Mio fratello è figlio unico" e nel 2010 "Mine Vaganti". Il film ottiene due David di Donatello, cinque Nastri d'Argento e Scamarcio porta a casa il Ciak d'oro al Miglior attore protagonista. Poi il set di "To Rome with Love" insieme a Woody Allen e "John Wick 2", accanto a Keanu Reeves. L’attore nell'ultimo anno ha avuto in cantiere diversi progetti, tra cui il nuovo film di Nanni Moretti, "Tre piani", la cui uscita nelle sale è stata rinviata al 2012 a causa della pandemia. Tempo di bilanci, per Riccardo Scamarcio, che arrivato ai suoi 40 anni tira le somme del percorso battuto finora e ricorda quando lasciò la Puglia per seguire la sua carriera:
Ero molto giovane, mi lasciavo alle spalle Andria, che in realtà era una cosa a metà strada fra la Thailandia e il Messico, il caos, il mare, il sole che brucia, le discoteche di notte…Sono sempre io, il ragazzo con la bella faccetta, come dicevano, anche se il deperimento fisico a 40 anni comincia. Bilanci? Avevo ragione a non credere nei falsi miti, penso ai social che ho sempre rifiutato. Cerco empatia.